REDAZIONE MILANO

Due patenti e 620mila euro. Il giallo del siriano sulla 500

Cinquantunenne fermato dai ghisa per un controllo in zona piazzale Accursio. Un interruttore nel bagagliaio apre un vano segreto con la montagna di soldi.

Il cinquantunenne siriano è stato fermato ieri mattina da due vigili motociclisti

Il cinquantunenne siriano è stato fermato ieri mattina da due vigili motociclisti

La Fiat 500X che si ferma al controllo a due passi da piazzale Accursio. Il conducente che inizia a tremare e fatica a parlare. Il controllo nel bagagliaio che fa emergere il motivo di quel nervosismo: più di 600mila euro nascosti in un doppiofondo. È la sequenza andata in scena ieri mattina, che si è conclusa con il fermo per ricettazione di Mahmoud A., cinquantunenne siriano con precedenti di polizia.

La maxi cifra che aveva con sé induce a pensare che l’indagine sia appena iniziata: resta da capire la provenienza di quella montagna di contanti divisa in mazzetti e stipata in diversi sacchetti. Ore 10.50, via Gassendi. Due motociclisti del Radiomobile impegnati in un posto di controllo fermano la 500X: l’automobilista rispetta l’alt, ma il suo comportamento insospettisce sin da subito i ghisa guidati dal comandante Gianluca Mirabelli. L’uomo consegna due carte d’identità, due patenti e un passaporto, ma gli agenti dubitano della loro autenticità e decidono di approfondire le verifiche negli uffici di via Custodi con l’ausilio dei colleghi della sezione Falsi documentali. Nel frattempo, scatta la perquisizione della macchina: ad attirare l’attenzione degli investigatori è un supporto di plastica nel vano bagagli. Lo sollevano e scovano un interruttore: basta premerlo per innescare l’apertura del forziere segreto, che custodisce un tesoro da 620.070 euro (da sommare ai 1.100 trovati nel borsello del siriano) di cui l’uomo non sarà in grado di dimostrare la provenienza.

I soldi, la Fiat e i tre smartphone di A. vengono subito sequestrati. Poi scatta il fermo per ricettazione, d’intesa con la pm di turno Rosaria Stagnaro: a giustificare il provvedimento è il pericolo di fuga, giustificato anche dal fatto che il cinquantunenne è sì domiciliato in Brianza ma che avrebbe anche un appartamento altrove. Senza contare la stranezza dei documenti, alla fine risultati autentici, che denotano un’elevata capacità di movimento: A. è titolare di una patente italiana, ottenuta dalla conversione di un documento di guida libanese e più volte rinnovata prima per deterioramento e poi per scadenza, e di una patente svedese, rilasciata nel 2015 dopo un esame e tuttora valida.Nicola Palma