Dubbi, torture e l’intelligenza artificiale

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Una breve parentesi, in compagnia di una decina di appuntamenti. La nuova stagione di Triennale Teatro conferma la visione multidisciplinare e internazionale di viale Alemagna, con la direzione artistica di Umberto Angelini. Nella programmazione il nome di punta rimane sempre lui: Romeo Castellucci, grand invité di Triennale fino al 2024. Due i suoi progetti. "L’atto di vedere con i propri occhi" in programma il 23 ottobre è una giornata gratuita di proiezioni ad indagare il cinema tra autori di culto e opere sperimentali. Dal 5 al 20 novembre si potrà invece visitare "EL", installazione in prima assoluta che torna a interrogarsi sul rapporto fra macchina ed umano, prodotta in occasione della 23ª Esposizione Internazionale “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries.“ La stagione si apre a metà mese con “Romances inciertos, un autre Orlando“ dei poliedrici François ChaignaudNino Laisné, seguito da “Sovrimpressioni“ di DeflorianTagliarini. Da non perdere due appuntamenti a fine novembre. Si inizia il 26 con il regista ungherese Kornél Mundruczó, con il suo “Winterreise“, ovvero una rilettura del ciclo liederistico di Franz Schubert e della figura contemporanea del viandante.

A seguire “Au bord“, testo di Claudine Galea, qui diretto da Valentino Villa e con protagonista Monica Piseddu. Partendo dalla foto di Abu Ghraib, dove una donna in uniforme tiene stretto un prigioniero al guinzaglio, la scrittrice francese si interroga sull’inesprimibile, muovendosi fra la fine di una relazione e il confronto con la madre. E poi ancora l’artista associato Michele Di Stefano con MK e il Leone d’Oro Saburo Teshigawara in “Adagio“ (il 2 e il 3 dicembre). Prima di chiudere con “Dancer of the Year“ di Trajal Harrell, coproduzione internazionale con alcune delle maggiori istituzioni europee.

Diego Vincenti

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