Milano, dilaga la "droga del combattente" tra ricette mediche, contraffazioni e minacce

L’anomala richiesta ai farmacisti e il sospetto di medici costretti dalla malavita a prescrivere tramadolo

Una confezione

Una confezione

Un’anomala richiesta di farmaci a base di tramadolo. Lo segnalano diverse farmacie milanesi che abbiamo interpellato, con garanzia di anonimato per questione di incolumità. Il fenomeno, infatti, si associa a un corollario inquietante di ricette contraffatte e minacce rivolte da un gruppo di malviventi di origine straniera a dei medici di medicina generale per "estorcere" la prescrizione. Le pastiglie di tramadolo appartengono alla classe degli oppioidi e possono essere vendute solo dietro prescrizione medica. Di per sé sono un ottimo antidolorifico. Ma in altri Paesi (in Africa, medio Oriente, Sud est asiatico) dilaga l’uso non medico. Avendo effetti euforici è impiegato come sostanza stupefacente, anche fra i terroristi dell’Isis, tanto da aver guadagnato l’appellativo di "droga del combattente". È usato anche per migliorare la resistenza sessuale, al posto del Viagra, o per contrastare l’eiaculazione precoce. Per i suoi effetti antifatica, è adoperato per migliorare le prestazioni lavorative.

L’ipotesi di un "business" illegale non è campata per aria. La cronaca recente ha rivelato un giro di "spaccio" di pasticche di tramadolo nei boschi del Varesotto. E poi c’è l’indagine "Contramal" (a base proprio di tramadolo) dei Nas del 2018 partita da un’anomala prescrizione di questo medicinale e in generale di farmaci antidolorifici, destinati a mercati esteri. Tornando all’oggi, più farmacisti fanno il nome di un medico di zona Barona che sarebbe stato costretto a prescrivere il medicinale a base di tramadolo a suon di minacce. Ad operare sarebbe un gruppo di nordafricani che si presenta in "massa" nel suo studio e comincia ad urlare. "Parliamo di un bravissimo medico condotto, escludo che ci guadagni qualcosa, è solo spaventato. Purtroppo ha a che fare con malviventi dai modi aggressivi: probabilmente gli stessi venuti anche nella mia farmacia che hanno fatto polemiche a non finire quando abbiamo detto che non lo abbiamo. Fino a diversi mesi fa registravamo una richiesta abnorme, oltre un centinaio di scatole al mese. Ora ci limitiamo a dispensarlo solo se prescritto da medici di nostra conoscenza che garantiscono l’uso medico" spiega un farmacista del Lorenteggio.

Secondo un suo collega in zona Ticinese "i medici minacciati a Milano città sarebbero più di uno. Ho anche raccolto in via confidenziale le confessioni di uno di Città Studi a cui la ricetta è come "estorta" da presunti carpentieri egiziani. Per tutelarmi da un anno riferisco che il medicinale non è più disponibile". "Faccio anch’io lo stesso, ho paura" confessa una farmacista del Corvetto. C’è pure un giro di ricette contraffatte.

«Un mese fa, incrociando i dati della ricetta con le informazioni diramate dal nostro Ordine, abbiamo scoperto che proveniva da un ricettario rubato" spiega un esercizio di zona Porta Genova. In una farmacia in zona Maciachini si è verificato un analogo episodio, sempre un mese fa: "Ce ne siamo accorti perché sono entrati due ordini consecutivi con la stessa ricetta". Un altro esercizio sempre di Maciachini rivela che il fenomeno si è ripetuto più volte ma per l’ossicodone, un oppiaceo: "Contraffazioni a regola d’arte, erano compilate al computer ed era riprodotto pure il timbro del medico".

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