DANIELE
Cronaca

Dote educativa. Uno strumento contro il disagio

La Dote educativa è un intervento di sostegno personalizzato per minori in difficoltà socio-economica. 2.430 ragazzi sono stati raggiunti nel 2022. La scuola deve monitorare il percorso educativo e collaborare con i Servizi sociali per gestire i casi più complessi.

Nappo*

La scuola da decenni è impegnata a contrastare la povertà educativa con progetti e programmi a supporto degli adolescenti per aiutare lo sviluppo dei loro talenti e sostenerne il benessere. Uno degli strumenti posti in campo per affrontare proprio questa situazione è la Dote educativa, un intervento di sostegno personalizzato orientato a minori in difficoltà socio-economica. In concreto la dote educativa fornisce beni o servizi ai minori che si trovano in condizioni attestate di fragilità.I dati aggiornati al dicembre 2022 dicono che sono stati raggiunti 2.430 ragazzi grazie alla collaborazione tra i partner territoriali. Per il 2023 il progetto è attivo in 10 città italiane e intende raggiungere ulteriori 774 beneficiari. La dote certamente rappresenta una possibilità educativa. Anche nei casi in cui la dote non ha un esito comprovato, in termini di continuità eo di risultati sperati, si conferma, comunque, come una possibilità di apprendere qualcosa su se stessi che sarà utile nella formazione della persona adulta. Il progetto, oltre a rispondere ai bisogni concreti e ai diritti dei singoli adolescenti, lavora su resilienza e competenza. La particolarità del progetto sta nella capacità di cogliere il bisogno specifico di ragazze e ragazzi e di soddisfare in maniera puntuale con un meccanismo capace di rafforzare la resilienza del giovane. La scuola ha l’obbligo di monitorare il percorso educativo intervenendo preventivamente quando compaiono indicatori predittivi di abbandono. Bisogna garantire la possibilità di scegliere ed essere accompagnato nel percorso scolastico più appropriato, ponendo un’attenzione specifica a chi si trova ad affrontare il passaggio al primo anno della scuola secondaria di 2° grado. La scuola può e deve dare un esempio concreto. In particolare con i Servizi sociali va stabilita una forte collaborazione nella gestione dei casi più complessi.

*Direttore Scuola Freud