Nicola Palma
Cronaca

Dopo i taxi si apre il fronte Ncc: “Sì alle nuove autorizzazioni ma con una regìa regionale”

La Corte Costituzionale ha bocciato la norma che bloccava le licenze. A Milano ce ne sono 214

Dopo i taxi si apre il fronte Ncc: "Sì alle nuove autorizzazioni ma con una regìa regionale"

Dopo i taxi si apre il fronte Ncc: "Sì alle nuove autorizzazioni ma con una regìa regionale"

Dopo il fronte taxi, a Milano potrebbe aprirsi a breve quello degli Ncc. Sì, perché ieri la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 10-bis comma 6 del decreto-legge 135, che sei anni fa ha disposto lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni per noleggiatori con conducente fino all’implementazione definitiva del Registro informatico nazionale delle imprese titolari di licenze taxi e Ncc. Tradotto: i giudici della Consulta ha di fatto dato il via libera ai Comuni che hanno intenzione di ampliare il parco di berline nere scudettate. All’ombra della Madonnina, secondo l’ultimo report di Amat datato 2022, ce ne sono in circolazione 214, con numeri sostanzialmente immutati da decenni. Numeri decisamente inferiori rispetto a quelli delle auto bianche: 4.855 oggi, con la prospettiva di salire entro l’inizio del 2025 a quota 5.305 con l’iniezione di 450 licenze varata dalla Giunta Sala nei mesi scorsi.

La questione Ncc non è stata mai affrontata negli ultimi anni, un po’ perché il decreto inibiva sul nascere qualsiasi velleità un po’ perché Palazzo Marino ha scelto di concentrarsi sulla partita (complessa anziché no) dell’aumento delle autorizzazioni taxi. Ora, però, la decisione della Corte Costituzionale offre indirettamente un assist, nel caso l’amministrazione di piazza Scala voglia intervenire pure sull’altra categoria attiva nel trasporto pubblico non di linea. Con una differenza tutt’altro che irrilevante: gli interlocutori non sono contrari all’aumento delle licenze. Anzi.

Di "boccata d’ossigeno per cittadini e consumatori" ha parlato via social l’ex assessore ed europarlamentare del Pd Pierfrancesco Maran, che ha poi aggiunto: "Ora è importante aprire subito un iter per incrementare nelle nostre città gli Ncc su numeri simili a quelli operanti in altre città europee". Francesco Artusa, presidente dell’associazione di categoria Sistema Trasporti, è ovviamente favorevole all’emissione di nuovi permessi, anche se mette in guardia dal pericolo deregulation e dalla "giungla del liberi tutti" e auspica una riforma del meccanismo dei rilasci: "Se ora avremo un’inondazione di autorizzazioni rilasciate da piccoli Comuni sperduti, la responsabilità sarà solo ed esclusivamente della politica", ha scritto su Facebook.

Detto questo e in attesa di una legge nazionale che metta ordine nel settore, la soluzione prospettata da Artusa è quella di creare "un sistema con una regìa regionale", che sia in grado di stabilire "con equilibrio" quali siano le esigenze di mobilità di ogni singola città, ognuna delle quali "inserita in un contesto più ampio". Sulla falsariga, in sintesi, di quanto accade già per i taxi con il bacino aeroportuale lombardo.