
Donazione di organi: a Milano si firma all'anagrafe (Omnimilano)
Milano, 7 gennaio 2016 - Al momento del rilascio o del rinnovo della carta di identità i cittadini milanesi maggiorenni potranno esprimere l'assenso o il diniego alla donazione degli organi. A partire da lunedì 11 gennaio sarà attiva dunque l'iniziativa 'Donare gli organi: una scelta in Comune' ed è stata resa possibile grazie all'adesione del Comune di Milano al protocollo d'intesa tra Regione Lombardia, centro nazionale per i trapianti, Anci, associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (Aido) e associazione Nord Italian Transplantprogram (Nitp).
L'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, che ha presentato l'iniziativa questa mattina a Palazzo Marino, ha parlato di "un gesto concreto di solidarietà, un passo verso la realizzazione di quella cultura della salute capace di coinvolgere attivamente il territorio". Gli fa eco il suo collega in giunta Franco D'Alfonso, assessore ai Servizi civici:"da oggi facilitiamo i milanesi che vogliono compiere un gesto di grande civiltà e rispetto della vita come la volontà di donare i propri organi e dare una speranza di guarigione a chi combatte contro gravi malattie o si trova in pericolo di vita". Al momento del rilascio del documento d'identità, presso tutti gli sportelli anagrafici del territorio, sarà possibile sottoscrivere l'apposito modulo indicando la propria volontà di donare o meno gli organi. La volontà manifestata allo sportello sarà inserita nell'anagrafe e associata al nome, anche se non sarà possibile inserirla nella carta d'identità. "Stiamo vedendo se sarà possibile inserire traccia di questo dato nel microchip della carta di identità elettronica", ha precisato D'Alfonso. Il cittadino sottoscrittore avrà una copia del documento che verrà inviato anche al sistema informativo trapianti per consentire la registrazione entro 24 ore. Ognuno potrà modificare la sua dichiarazione in qualsiasi momento recandosi nell'ufficio Asl di riferimento per effettuare una dichiarazione successiva.
"Il progetto è nato due anni fa - ha spiegato Giuseppe Piccolo, responsabile del centro riferimento trapianti di Regione Lombardia -. C'è stato un lungo lavoro di preparazione per collegare il sistema dell'anagrafe e il sistema donazione e trapianti". Fino a qualche tempo fa i canali attraverso i quali si poteva dichiarare questa volontà erano l'asl, il medico di base o l'aido. Ma l'utilizzo di questo canali non portava al raggiungimento di tutti i possibili donatori. Adesso, invece, c'è la certezza che nel giro di quattro anni i cittadini accedano necessariamente a questo servizio perché "almeno una volta ogni quattro anni i milanesi fanno o rinnovano la carta d'identità", spiega D'Alfonso. Questa iniziativa, secondo Piccolo, potrà servire a limitare la quota di donazioni che ogni anno perdiamo per la mancanza di consenso della famiglia che, nei momenti di dolore che seguono la perdita di una persona cara, oppongono un rifiuto, magari perché non conoscono la volontà del loro parente. In questo modo "la scelta fatta in vita viene rispettata perché è il sistema informatico che lo documenta". In conclusione, Piccolo ha voluto ricordare che "60 anni fa Don Gnocchi fu il primo italiano a manifestare la volontà di donare i suoi organi e lo fece senza alcuno strumento a disposizione, perché non c'era una legge. Dopo 60 anni questo strumento è una grande conquista" e permette alle istituzioni di essere a fianco ai cittadini affinché - spiega Majorino - la loro scelta "sia da noi accompagnata".