
Don Patriciello: "Vi spiego la mia battaglia nella Terra dei fuochi"
Arriva a Rho e incontra studenti e cittadini, don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano (Napoli), in prima linea nella "Terra dei fuochi", da anni impegnato contro la camorra e lo spaccio di droga e per questo sotto scorta a causa delle minacce ricevute dai clan dei casalesi. Il prete è stato invitato dalle parrocchie cittadine, dall’Azione Cattolica del Decanato di Rho e da Comunione e Liberazione, con il patrocinio del Comune di Rho, nell’ambito di una serie di eventi per dire no alla mafia. I 49 arresti dello scorso novembre infatti hanno confermato che la locale della ‘ndrangheta di Rho già oggetto dell’indagine Infinito condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano nel 2010, è ancora ben radicata sul territorio. Ma l’amministrazione comunale non ci sta. E dopo essersi costituita parte civile nel processo contro i 49 arrestati ha organizzato un percorso di legalità con testimoni impegnati contro le mafie. Il tema della giornata rhodense di don Maurizio, ispirato dal libro biblico del profeta Isaia sarà "Consolate, consolate il mio popolo ( ...ferito dalla camorra)". Il riferimento è al Vangelo di Matteo "Sia il vostro parlare sì, sì; no, no", il dovere della chiarezza di fronte alle mafia. Alle 10 don Maurizio incontrerà gli studenti delle scuole superiori all’Auditorium Maggiolini e alle 21 i cittadini nella chiesa di San Vittore. Il sacerdote si batte da anni contro i clan mafiosi che commettono reati ambientali.
Una bomba carta è stata fatta esplodere davanti alla sua parrocchia: ma questo non lo ha fermato. Don Patriciello si sta battendo anche per fare chiarezza sull’omicidio di Antonio Natale. Il ragazzo, sparito e poi ritrovato senza vita, sarebbe stato ucciso per un debito di droga. All’indomani dell’assassinio ha tenuto a battesimo il "Comitato di liberazione contro la camorra", un movimento cui partecipano professionisti, imprenditori, parroci, associazioni. Ro.Ramp.