
Un frame del video della fuga dagli arresti domiciliari di Basiglio. Nei riquadri Dmitry Chirakadze (a sinistra) e Artem Uss
Milano, 22 maggio 2025 – Dimitry Chirakadze è stato condannato a tre anni e due mesi di reclusione con l'accusa di procurata evasione aggravata, per aver organizzato la fuga del detenuto russo Artem Uss. Lo ha deciso la giudice del tribunale di Milano Ombretta Malatesta.
La sentenza ha riconosciuto l'aristocratico Chirakadze colpevole di aver organizzato la fuga del discendente russo Artem Uss nel marzo 2023, agli arresti domiciliari a Basiglio, nel milanese. Uss, figlio di un oligarca vicino a Putin era in attesa di essere estradato negli Usa.
Il testimone
Per l'imputato, il pm Giovanni Tarzia aveva chiesto una condanna a cinque anni e mezzo. Nelle sua requisitoria il pubblico ministero aveva ripercorso tutte le “prove” che dimostrerebbero che l’uomo ha organizzato la fuga. Centrale, nella ricostruzione del pm, la testimonianza di Srdan Lolic, a sua volta indagato per procurata evasione e sentito in videocollegamento dalla Serbia.
“Pensare che Lolic indichi Chirakadze per vendetta in merito ad affari andati male – ha spiegato il pm – è una tesi davvero poco sostenibile. Inoltre è Lolic che doveva dei soldi a Chirakadze e non viceversa”. Quanto alla “credibilità” del suo racconto, “abbiamo tanti riscontri”.
Le intercettazioni
Tra gli altri elementi citati nella discussione finale c’erano stati poi “l’acquisizione degli atti del traffico telefonico prodotto da Chirakadze, i documenti trovati nel computer dell’imputato, le chat e le foto”.
Nel chiedere la pena, il pm ha sottolineato la “pericolosità” dell’imputato, “desumibile anche dalla possibilità di coinvolgere soggetti appartenenti alle forze armate russe”, oltre che dalla sua situazione “economico-finanziaria”. Una ricostruzione smontata dai difensori, gli avvocati Federico Sinicato e Tatiana Della Marra, che invece ne avevano chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto”.
L’imputato
Lo stesso Chirakadze, che lo scorso 30 aprile aveva voluto rendere dichiarazioni spontanee, si dice estraneo alle accuse. “Sono rimasto scioccato quando ho saputo che Artem se ne era andato - ha detto -, io non so chi abbia organizzato l’evasione. È Uss che ha deciso di fuggire perché è cocciuto e instabile”.