Dai ludopatici ai divorziati. Ecco le categorie nella spirale dei debiti a Milano

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Milano - Luca, nome di fantasia, è finito sull’orlo del baratro a causa della ludopatia, che lo ha portato ad accumulare debiti per decine di migliaia di euro con società finanziarie. Marta, invece, è rimasta da un giorno all’altro senza lavoro e non è più riuscita a restituire i prestiti. Altri milanesi sono finiti nel vortice dei pignoramenti a causa di separazioni o malattie, che hanno fatto venire meno i soldi necessari anche solo per pagare le bollette, l’affitto e le altre spese della vita quotidiana. Sono alcune delle richieste d’aiuto finite sul tavolo dell’Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento (Occ) della Camera Arbitrale di Milano, che gestisce le istanze per conto delle Camere di commercio di Como-Lecco, Cremona, Milano Monza Brianza Lodi, Pavia, Sondrio e Varese.

Un organismo nato nel 2016 e rivolto a cittadini, professionisti e piccolissime imprese sotto la soglia fallimentare, nell’ambito della legge “salva suicidi“ del 2012 che in un contesto di crisi fu varata per permettere ai soggetti sovraindebitati di attivare un procedimento in Tribunale per tentare di rientrare dal dissesto e ripartire. Nell’arco degli ultimi cinque anni sono state depositate 988 domande alla Camera Arbitrale di Milano, una media di circa 200 all’anno. Nei primi otto mesi del 2022 sono arrivate 123 richieste d’aiuto: 29 solo dalla Città metropolitana di Milano, territorio sul podio, seguito da Monza (25 domande) e Pavia.

Un calo del 6% rispetto al 2021 che però, secondo Rinaldo Sali, vicedirettore della Camera Arbitrale e responsabile dell’Occ, "non deve trarre in inganno". Siamo di fronte infatti a uno scenario da "tempesta perfetta": allo scongelarsi delle situazioni di crisi tamponate grazie ai sussidi legati alla pandemia si somma infatti la crisi energetica e l’inflazione. "Senza dubbio siamo destinati a ricevere più casi nei prossimi mesi – prosegue Sali – anche se rispetto al bacino delle persone in difficoltà i numeri sono ancora limitati. Per questo è importante far conoscere questo strumento importante, che permette di intervenire prima che sia tardi".

A seguire le procedure è l’avvocato Elisa Castagnoli che, in qualità di gestore della crisi, è a contatto tutti i giorni con situazioni di dissesto. "Nella maggior parte dei casi – spiega – si tratta di indebitamenti che derivano da un ricorso continuo a finanziamenti, per estinguere precedenti finanziamenti o per far fronte a crisi dovute alla perdita del lavoro, a una malattia o anche a condizioni come la ludopatia". Il minimo comune denominatore è quasi sempre un finanziamento, con tassi d’interesse elevati, che innesca una spirale di debiti.

Un’emergenza povertà certificata anche dai dati presentati ieri al Pirellone da Exodus. In Lombardia sono state 80mila le nuove richieste di auto alla Caritas negli ultimi dodici mesi e 20mila sono le famiglie lombarde (90mila in Italia) sovraindebitate, quindi a rischio sfratto e bisognose di assistenza immediata. "In Lombardia un milione di persone sono a rischio povertà energetica – spiega il segretario generale della Uil Lombardia, Enrico Vizza –. I bonus non sono una soluzione, si lavori sulla fiscalità e si creino fondi comuni con dividendi ed extraprofitti di multiutilities e banche".