di Manuela Marziani "Mio padre non me lo restituirà più nessuno e mi manca moltissimo. Con la sua morte ho perso tutto, però adesso voglio sapere chi lo abbia ucciso e perché. Questa svolta credo sia un primo passo e che presto si possa mettere un punto a questa terribile storia. Voglio giustizia per mio padre". Katia Criscuolo, una delle figlie di Luigi, conosciuto come Gigi Bici non ha mai creduto a Barbara Pasetti che ha sempre sostenuto di non conoscere il commerciante 60enne. Ieri mattina nella villa della fisioterapista di 44 anni che per settimane ha detto di essere minacciata e perseguitata dagli assassini di Gigi Bici hanno suonato gli agenti della squadra mobile, insieme a quelli della scientifica e alle unità cinofile. Con un mandato di perquisizione hanno controllato tutta la casa, mentre la donna veniva interrogata in questura con il suo ex marito e sembra anche il padre di lei. Al termine dell’interrogatorio la donna è stata riaccompagnata a casa per prendere alcuni effetti personali e accompagnata in carcere. Tentata estorsione: è questa l’ipotesi di reato formulata dalla Procura. "Secondo quanto emerso dalle indagini – si legge in un comunicato della Procura - Barbara Pasetti avrebbe fornito un contributo all’occultamento della salma e avrebbe cercato di trarre profitto dalla custodia del cadavere nei pressi della sua abitazione". "Non posso dire di essere contenta – ha aggiunto -, spero però che la polizia sia vicina al completamento del puzzle. Mio padre era ancora giovane e aveva la vitalità di un 40enne, non meritava di morire così. E io voglio sapere chi è stato a metter fine alla sua vita". Come fa spesso in questi giorni, anche ieri mattina Katia è passata da Calignano e ha visto la polizia all’interno del cortile della villa. "Mi fa male passare dal punto ...
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