Dispersione scolastica, l’allarme del ministro su Milano: in alcune zone più addii della Campania

Giuseppe Valditara si è soffermato sul problema dell’abbandono anticipato durante un incontro di presentazione del suo nuovo libro: “Fenomeno unico in Europa, è necessario intervenire”

Milano, 9 aprile 2024 – Il fenomeno della dispersione scolastica, l’abbandono anticipato di aule e banchi da parte degli allievi, è ben lungi dall’essere sconfitto. E riguarda tutto il territorio, a macchia di leopardo, dal Nord al Sud. A lanciare l’allarme è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in un incontro pubblico organizzato a Lodi per presentare il suo ultimo libro, “La scuola del merito”.

Il ministro Giuseppe Valditara, al centro, in una delle sue tappe del "tour" lombardo (Cusa)
Il ministro Giuseppe Valditara, al centro, in una delle sue tappe del "tour" lombardo (Cusa)

L’esponente del governo Meloni, di recente finito nell’occhio del ciclone per alcune sue dichiarazioni in merito al caso della scuola di Pioltello “chiusa” per l’ultimo giorno del Ramadan, punta il dito soprattutto sui grandi centri.

I dati

"In alcune scuole delle periferie delle grandi città del Nord, in particolare Milano e Torino ma non solo – ha detto Valditara – la dispersione scolastica inizia a essere talmente alta da essere persino superiore a quella della Campania. E un terzo dei ragazzi stranieri fallisce con il suo percorso scolastico. La dispersione del 30 per cento è una roba pazzesca. Non c'è una dispersione di questo tipo in Europa".

Gli interventi

Il governo, ha detto Valditara, intende partire dalle fondamenta, evitando di pensare di poter risolvere il problema con la distribuzione di fondi a pioggia. "Dobbiamo intervenire – ha proseguito il ministro – Così come siamo intervenuti con l'Agenda Sud: il primo piano strategico mai pensato per il Mezzogiorno. Studiato insieme con l'Invalsi. Perché non basta, semplicemente, dare un po' di soldi, come si faceva prima, per l'inclusione a un po' di scuole. In certe zone la didattica non è semplice. E, in certe zona, bisogna innanzitutto portare i ragazzi a scuola. Perché questo è il primo passaggio".

Il caso

Chiusura con il passaggio su un caso specifico, finito agli onori della cronaca anche per recenti fatti di cronaca nera. "Su Caivano - ha aggiunto il ministro - stiamo facendo una grande azione. Io intendo andare avanti con la politica dell'ascolto. Per far sì - ha concluso - che, finalmente, la scuola possa essere quel grande motore di sviluppo che può trainare tutta la società italiana". 

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