BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Disabilità fra i banchi di scuola: "I nostri figli senza educatori"

Nicoletti: famiglie costrette a fare i conti con un terzo delle ore rispetto a quelle stabilite dagli specialisti . Genitori e insegnanti in difficoltà, duello con il Comune. La sindaca: faremo di tutto per aumentarle

di Barbara Calderola

Alle istituzioni chiedono umanità e il diritto all’istruzione per i loro figli speciali. Una sessantina di diagnosi di disabilità si scontra però con la coperta corta dei conti pubblici e più che la rabbia a Pioltello monta la disperazione. È nato così il duello fra genitori e insegnanti del comprensivo "Iqbal Masih" e il Comune. Le famiglie sono costrette "a fare i conti con un terzo delle ore necessarie ai ragazzi rispetto a quelle stabilite dagli specialisti per ciascuno di loro: 89 su 252 richieste perché l’amministrazione non provvede", spiega Fortunato Nicoletti, presidente dell’Osservatorio Nessuno è escluso che si occupa di diritti dell’handicap e che rappresenta gli studenti in questa vicenda. "Abbiamo spiegato al Municipio che è questione di priorità".

Il caso è scoppiato da settimane, "ma quel che fa più male è che la nostra offerta di dialogo rischia di cadere nel vuoto. Non si può parlare solo di denaro a chi affronta tutti i giorni una corsa a ostacoli. Qui c’è di mezzo il futuro di persone che abbiamo il dovere di tutelare". Docenti e famiglie vorrebbero che fosse rispettata la legge, e cioè che la pronuncia degli esperti che assegnano gli educatori a ogni singolo caso trovasse riscontro nella realtà. "Il sostegno spetta allo Stato e incide sulla didattica, mentre l’educativa che riguarda l’inclusione, al Comune. Senza non c’è dignità. Vorremmo che si capisse", sottolinea Nicoletti. La situazione è analoga all’istituto Mattei-Di Vittorio, "con un’ottantina di diagnosi e sempre con un terzo delle ore necessarie a disposizione". Tutta la delicatezza del tema emerge dalle testimonianze dei genitori. Il loro dolore è profondo.

"Questa situazione è frustrante, essere ignorati fa male - racconta una mamma -. L’integrazione è uno dei compiti più importanti della scuola e una delle poche opportunità che avranno i nostri figli. Crescono in fretta come gli altri e quando sono adulti, spariscono. Non se ne occupa più nessuno". "Per sostenerli ci priviamo di tutto - aggiunge un papà - credo succeda in tutte le famiglie, ma noi viviamo con l’angoscia di quando non potremo più averli accanto. Per non lasciarli ai margini rischiamo di pagare servizi che dovrebbero essere gratuiti. Per questo ci ferisce ancora di più sentirci dire che non ci sono soldi. O che per darli a noi vanno tolti a un anziano. Non è giusto: bisogna trovarli per tutti". Venerdì l’ultima riunione con i tecnici comunali non è finita bene, ma la sindaca Ivonne Cosciotti prova a stemperare le tensioni: "La disabilità è un tema centrale che ci vede da sempre impegnati. Su questo argomento abbiamo avviato un percorso con i presidi, che sono i nostri primi interlocutori, ma non vogliamo certo sottrarci al confronto con i genitori.

Anzi, vorrei rassicurarli, come testimonia l’impegno che abbiamo sempre messo su questo fronte nel piano diritto allo studio con tante attività di sostegno all’handicap, non ultimo l’acquisto per tutti i ragazzi delle medie degli Ipad, che servono anche ad attenuare i deficit sensoriali. L’impegno per aumentare le ore di educativa è massimo - conclude -. Faremo di tutto per centrare l’obiettivo".