Disabili e diritto alla vita indipendente. Patto bipartisan in Consiglio regionale

Via al progetto di legge sottoscritto dall’ufficio di presidenza del Pirellone su iniziativa di Ledha. L’obiettivo è approvarlo entro fine anno. "Lombardia capofila in Italia"

Alessandra Locatelli, Alessandro Fermi, Alessandro Manfredi, Carlo Borghetti e Dario Violi

Alessandra Locatelli, Alessandro Fermi, Alessandro Manfredi, Carlo Borghetti e Dario Violi

Milano - ​Partire dai desideri che la persona con disabilità vuole realizzare e dalle mete che intende raggiungere per definire poi, proprio su queste basi, il budget con il quale attuare il progetto di vita individuale. Un progetto che, a quel punto, sarà stato scritto insieme alla persona con disabilità e dalla persona con disabilità. Non più soltanto per la persona con disabilità. Sta in questo capovolgimento della logica operativa la possibilità di favorire ed esaudire quel diritto alla vita indipendente sancito dalla Convenzione Onu sulla disabilità.

Sta in questa svolta il senso e la portata del progetto di legge sottoscritto in maniera bipartisan da tutti i componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale su iniziativa di Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, al lavoro dal 2019 per ottenere l’approvazione di una legge che vada nella direzione appena esposta. Il provvedimento presentato ieri al Pirellone ha già il supporto della Giunta lombarda e sarà discusso e votato dal Consiglio regionale entro la fine dell’anno.

Nel dettaglio, il testo che approderà in Aula riguarda tutte le persone che abbiano più di 14 anni di età e una certificazione di invalidità non inferiore al 46% e riafferma il concetto di "vita indipendente" sottolineando come ci si debba preoccupare di mettere tutte le persone con disabilità in condizione di scegliere cosa fare della propria esistenza garantendo loro la stessa libertà di scelta garantita a tutti gli altri. "La pietra angolare" della riforma contenuta dal progetto di legge sta nel "Progetto individuale di vita indipendente" che non potrà essere scritto dopo che la persona con disabilità è stata presa in carico da un centro diurno o da un progetto abitativo orientato al “dopo di noi“.

Al contrario, dovrà essere scritto prima in modo che nel momento immediatamente successivo si possa capire e decidere quale sia il progetto di vita più aderente alle inclinazioni e ai desideri del diretto interessato. Sempre questo l’obiettivo al quale deve ambire la Valutazione multifunzionale e al quale deve rispondere il Budget di progetto, da non intendere come un budget di cura o di assistenza ma, invece, come budget per la vita indipendente. Decisiva, allo stesso proposito, l’istituzione dei Centri per la vita indipendente, che si pongono come "luoghi di progettazione tranquilla".

Luoghi ai quali le persone con disabilità possono rivolgersi quando emergono necessità di cambiamento esistenziale che comportino una revisione del Progetto individuale di vita indipendente. Questi Centri sono in capo ai Comuni, che ne definiscono le modalità di funzionamento e li gestiscono. Per realizzare quanto appena esposto sono stati stanziati in totale 2,75 milioni di euro per il triennio 2022-2024. Fondi non ancora sufficienti, ma si tratta di un inizio.

«Siamo molto soddisfatti per questo risultato e per il fatto che la proposta di legge è stata sottoscritta in maniera bipartisan da tutti i componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale – dichiara Alessandro Manfredi, presidente Ledha –. Durante gli ultimi due anni abbiamo dialogato intensamente con il Consiglio regionale e quello che abbiamo appena presentiamo è il risultato di questo lungo lavoro. Un testo che anticipa in Lombardia quello che sarà poi implementato a livello nazionale con la Legge delega sulla disabilità".

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro