ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

"Difendiamo il Made in Italy". Marcia dei trattori sulla Binasca. La protesta arriva a Melegnano

Slogan e bandiere, 200 mezzi hanno occupato le aree verdi ai margini della Provinciale 40. Annunciato un presidio a oltranza di 5 giorni e 5 notti: aspettiamo qui il ministro Lollobrigida.

"Difendiamo il Made in Italy". Marcia dei trattori sulla Binasca. La protesta arriva a Melegnano

"Difendiamo il Made in Italy". Marcia dei trattori sulla Binasca. La protesta arriva a Melegnano

Slogan, bandiere, il suono insistente dei clacson. E ancora, un corteo lungo la provinciale con una testimonial d’eccezione: la mucca Ercolina. Con 200 trattori che, arrivati a Melegnano a partire dalla mattinata di ieri, sono andati ad occupare le aree verdi ai margini della Binasca, la mobilitazione degli agricoltori in corso da alcuni giorni in diverse località d’Italia è approdata anche nel Sud Milano.

Fra tende e falò i manifestanti provenienti da tutta la Lombardia hanno annunciato un presidio ad oltranza di 5 giorni e 5 notti per chiedere alle istituzioni italiane ed europee maggiore attenzione per un settore, a loro dire, fortemente penalizzato da politiche comunitarie, tassazione e aumentati costi delle materie prime. Fino a sabato i manifestanti continueranno dunque ad essere presenti ai lati della provinciale 40, vicino all’uscita Melegnano-Binasco dell’A1: "Aspettiamo qui il ministro Lollobrigida".

Svariati i motivi del sit-in coordinato dal movimento Riscatto Agricolo.

"Il Green Deal dell’Unione Europea è un pacchetto di misure che riteniamo impositive e penalizzanti. Serve una revisione. L’obbligo di tenere a riposo il 4% del terreno produttivo, ad esempio, è inaccettabile - osserva Filippo Goglio, agricoltore lodigiano portavoce della protesta -. Diciamo “no” anche ai cibi sintetici e alla farina d’insetti. Vogliamo difendere il Made in Italy, che rappresenta un’eccellenza nel mondo".

"La produzione di cibo dovrebbe essere un fiore all’occhiello per l’Italia, e invece viene attaccata di continuo da politiche europee recepite dai nostri governanti senza essere messe in discussione", conferma Irene Di Carpegna, di Cascina Santa Brera a San Giuliano. Nel mirino anche i costi di produzione, aumentati a dismisura negli ultimi anni.

Produrre un quintale di frumento, assicurano gli operatori, costa fra i 35 e i 40 euro, mentre il ritorno che si ha dal mercato è di 30 euro soltanto.

"Il prezzo dell’orzo è sceso da 29 euro a 18 euro al quintale, il latte da 60 a 48 centesimi al litro. Significa essere in perdita - entra nel dettaglio Paolo Brigatti, arrivato a Melegnano dalla Brianza -.

Chiediamo ci venga riconosciuta la dignità del nostro lavoro, che continuiamo a svolgere anche per senso di responsabilità verso i consumatori".

I lamentati problemi si inseriscono in un contesto che vede il settore agricolo penalizzato anche da fattori come guerre e siccità. "La siccità, già. Nel 2022 buona parte delle aziende risicole non ha prodotto nulla, pur avendo pagato concimi e lavorazioni. Non solo. Ci hanno fatto pagare anche l’acqua, che in realtà non ci è stata erogata. Oltre al danno, la beffa", sbotta Carlo Alberto Sala, risicoltore del Pavese.

"Oltre a danneggiare il nostro settore, le esportazioni dall’estero immettono sul mercato italiano prodotti confezionati con protocolli meno rigorosi", aggiunge Secondo Torriani, risicoltore da generazioni, che a 82 anni ha scelto a sua volta di scendere in piazza.

"Ci aspettiamo risposte in tempi rapidi", concludono i manifestanti, che oltre a lanciare un appello alle istituzioni puntano a sensibilizzare l’opinione pubblica.

Sotto il controllo di polizia e carabinieri, il sit-in si svolge in uno snodo viabilistico importante per il Sud Milano. Ieri, in corrispondenza del presidio, il traffico risultava rallentato. Disagi, in particolare, nell’ora di punta delle 18, quando, sull’onda di un corteo dei trattori, la circolazione è rimasta bloccata; sull’A1 è stata temporaneamente chiusa l’uscita Melegnano-Binasco, agli automobilisti in arrivo da Nord ai consigliava di uscire a San Giuliano e proseguire sulla viabilità ordinaria.