ANDREA GIANNI
Cronaca

Antonio Di Fazio, nuove accuse: "Pianificò l’omicidio dell’ex moglie"

Si aggravano la situazione dell’imprenditore in cella per violenza sessuale. La sorella oncologa è indagata per il falso certificato medico

L’imprenditore farmaceutico Antonio Di Fazio, 50 anni

L’imprenditore farmaceutico Antonio Di Fazio, 50 anni

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Milano - Una delle aggressioni subite dall’ex moglie di Antonio Di Fazio, avvenuta il 4 maggio 2014, assume contorni più gravi, alla luce delle nuove indagini della Procura: l’ipotesi di reato iniziale è stata riqualificata da lesioni e tentata violenza privata a "tentato omicidio premeditato e aggravato". L’imprenditore, già in carcere con l’accusa di avere narcotizzato con benzodiazepine e violentato una studentessa 21enne lo scorso 26 marzo, nell’indagine parallela che vede come vittima l’ex moglie è accusato anche di reati come maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata dall’uso di narcotici.

La sorella oncologa a San Marino, Maria Rosa Di Fazio, è a sua volta indagata per falso materiale e ideologico, per il certificato medico scritto il 25 maggio 2014 e relativo all’aggressione avvenuta pochi giorni prima, il 4 maggio. Aggressione che per la Procura fu un tentato omicidio premeditato. Si aggrava quindi la posizione del "barbablù" milanese, imprenditore farmaceutico fondatore della Global Farma. La Procura di Milano presto potrebbe chiudere le indagini - coordinate dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo – una volta terminati gli accertamenti sulle nuove violenze e su quelle del passato, ai danni dell’ex moglie.

Per Di Fazio, difeso dall’avvocato Rocco Romellano, si profila una richiesta di processo con rito immediato, saltando quindi l’udienza preliminare. A scoperchiare lo "schema", fatto di abusi e minacce nei confronti di ragazze attirate anche grazie al fascino dei soldi, auto di lusso e locali esclusivi, è stata la 21enne studentessa alla Bocconi, convocata il 26 marzo con la scusa di un lavoro, stordita con benzodiazepine, violentata e fotografata. Dalla sua denuncia sono partite le indagini dei carabinieri, sfociate nell’arresto. Altre ragazze si sono fatte avanti per raccontare violenze, compiute con lo stesso "schema", finite sotto la lente degli inquirenti che hanno scavato anche nel passato, nel rapporto tormentato con l’ex moglie, con la quale Di Fazio ha avuto un figlio ora 12enne. Fra il 2009 e il 2014 la donna presentò 13 denunce, per una serie di episodi fra cui l’aggressione del 4 maggio 2014 per la quale ora Di Fazio è indagato per tentato omicidio.

Le denunce erano state archiviate nel 2017, ma il 25 maggio il gip di Milano Chiara Valori ha accolto la richiesta dalla Procura di riaprire le indagini, anche in seguito a una lunga e dolorosa audizione dell’ex moglie, assistita dall’avvocato Maria Teresa Zampogna, al quarto piano del Palazzo di giustizia. La donna ha confermato di essere stata sottoposta a maltrattamenti e a narcotizzazioni, stalking e minacce, secondo il "modus operandi" già riferito dalle altre presunte vittime. Ha ripercorso anche l’episodio del 4 maggio 2014, riqualificato dai pm come tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, dal vincolo coniugale e dall’uso di "sostanze", cioè spray al peperoncino. Quel giorno il manager milanese avrebbe attirato in trappola l’ex moglie nell’appartamento in via Salvemini dove avevano abitato fino alla separazione. L’ha aggredita, spruzzandole sul volto la sostanza urticante per impedire una reazione, ma la donna riuscì a salvarsi. In seguito la sorella dell’imprenditore avrebbe stilato il certificato medico per avallare la tesi, fasulla, di un’aggressione subita da Di Fazio, ribaltando la realtà. Quel giorno, secondo le accuse, l’imprenditore aveva pianificato l’omicidio dell’ex moglie.  

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