di Marianna Vazzana
Se fosse una persona, avrebbe raggiunto la maggiore età. Ma è una giostra: resterà per sempre bambina la creatura di Cinzia Rampazzo, figlia d’arte (suo padre Gastone è stato per anni il presidente dell’Associazione nazionale esercenti spettacoli viaggianti) che dal 2006 gestisce questo mondo magico in una porzione del parco Nicolò Savarino in via Livigno, zona Dergano. Il fascino di cavallini, pupazzi, macchinine e trenini senza tempo, che a ogni giro avvicinano i piccoli ai loro sogni, si rinnova tutti i giorni in questo spicchio della periferia nord. Ma si avvicina “l’ultimo giro di giostra“. Il giorno dell’addio. "Non una giornata triste, ma di festa". Appuntamento per tutti domenica 29 settembre dalle 16 alle 20. "Ho 66 anni, presto andrò in pensione – spiega Rampazzo –. Ma la giostra non morirà: è stata acquistata all’estero e continuerà le sue corse nel sud dell’India". Facendo così sognare i bambini di un’altra parte di mondo.
Certo, "un po’ di tristezza c’è, perché le giostre sono state tutta la mia vita". Fin da piccola la donna è stata a fianco della sua famiglia, al luna park Varesine, a Porta Nuova, dove oggi svettano i grattacieli che hanno ridisegnato lo skyline milanese. "Siamo rimasti lì fino alla fine degli anni ’90 – racconta –. Poi ho fatto domanda al Comune per avere una giostra fissa. E così, dal 2006, gestisco la mia, nel parco Savarino". Al suo fianco ha un aiutante d’eccezione: "Andrea, mio figlio, che ha la sindrome di down. Lavora nel settore del turismo, per la Città Metropolitana, ma nei giorni liberi è sempre con me. È nato in mezzo alle giostre, sono sempre state il suo mondo, ed è molto socievole: ama stare a contatto con la gente". Cinzia Rampazzo vede la chiusura imminente dell’attività anche come "un’occasione per dedicarmi di più a lui".
A dettare la sua scelta è stato pure "un calo di lavoro. Sempre meno bambini vengono a fare un giro sulla giostra, forse perché al giorno d’oggi sono iper stimolati, con giochi e divertimenti di ogni tipo, per esempio tappeti elastici per saltare e gonfiabili. Ma anche gli schermi dei cellulari hanno qualche colpa, perché ipnotizzano anche i piccolissimi, sempre di più. Ma basta parlare dei lati negativi: io voglio andarmene con il sorriso". E il giorno della festa d’addio non sarà sola, anzi. "Tutto è stato organizzato da realtà di quartiere". L’idea di offrire "Un pomeriggio di arte e musica per salutare lo storico carosello", come si legge sulla locandina appesa sulle vetrine di Dergano, è partita da “Il magico museo nel borgo“, progetto del collettivo artistico DustyEye che promuove l’arte diffusa tra le vie e le botteghe della zona, affiancato da altre associazioni come “Via dolce via“. "Un lavoro di squadra – spiega Jacopo Masini –. Domenica 29, al parco, ci saranno dodici artisti che disegneranno ed esporranno le proprie opere. Non solo: su una tela, tutti insieme realizzeranno un progetto corale. Ancora, un’installazione 3D in realtà aumentata. E non mancherà la colonna sonora, grazie a musicisti che suoneranno per l’occasione (senza amplificazione)". I bambini sono anche invitati a portare i giochi che non usano più, "per scambiarli con altri, a cielo aperto". Al centro, però, ci sarà sempre la giostra "e i bimbi per l’occasione potranno pagare con speciali “banconote dal futuro“".
Questa attrazione che ormai era diventata tappa fissa per tanti piccoli "lascerà, spero, un bel ricordo – conclude Rampazzo –. Io mi auguro che i miei cavallini continuino a vivere anche qui, nei sogni di chi ci è salito".