Denunciò i morti da Covid, cacciato e reintegrato

Hamala Diop è l’operatore che sollevò il tema delle condizioni di lavoro all’interno del Palazzolo dove morirono 140 persone

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MILANO

di Anna Giorgi

Il tribunale di Milano ha ordinato l’immediata riassunzione di Hamala Diop, l’operatore sanitario che aveva denunciato le condizioni di lavoro all’interno dell’Istituto Palazzolo, ove morirono 140 persone. I vertici di Ampast e del don Gnocchi non avevano gradito le proteste di Diop. Dopo un comunicato del sindacato Usb che chiedeva maggiore sicurezza, Ampast aveva proceduto al licenziamento del giovane e al trasferimento di altri suoi colleghi proprio mentre la Procura di Milano apriva un’inchiesta per strage colposa contro i vertici dell’istituto. "È una sentenza storica", dichiara Romolo Reboa, il difensore dell’operatore sanitario, "perché va a difesa di una figura giuridica, quella del whistleblower o del segnalatore, come preferisco chiamarlo, cioè di chi ha il coraggio di denunciare, figura che in teoria è protetta da una legge dello Stato, la 179 del 2017, ma in pratica resta esposta al rischio".

Salvo ricorsi in appello, Ampast dovrà riassumere Diop, pagargli gli stipendi arretrati oppure versare al lavoratore quindici mensilità. La sentenza del tribunale riporta ai giorni drammatici della “strage dei nonni“, quando all’interno delle Rsa lombarde morirono 700 anziani. Proprio nei prossimi giorni sarà depositata la perizia in procura che valuta le responsabilità dei dirigenti. Una prima relazione informale è stata mandata ai pm, coordinati dall’aggiunto Tiziana Siciliano, il deposito avverrà il 19 marzo e solo allora i giudici potranno decidere su eventuali profili giuridici degli indagati.

L’avvocato Romolo Reboa ha sottolineato: "Non posso che esprimere la mia soddisfazione. Dopo tutto quello che era successo, il Tribunale di Milano ha dimostrato che si può avere fiducia nella giustizia".

E ancora: "Con questa decisione l’Italia si allinea ai paesi più civili e democratici a tutela dei diritti dei lavoratori anche stranieri e con un colore della pelle diverso da quello della maggioranza della popolazione del territorio: mi auguro ora che anche le famiglie degli anziani deceduti nelle Rsa milanesi, che il Reboa Law Firm si onora di assistere, possano trovare analoga giustizia all’esito delle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Milano".

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