MARIACHIARA ROSSI
Cronaca

Il dentista dei vip: “Pistola puntata addosso per rubarmi l’orologio, da allora l’ansia mi perseguita”

Luca Macaluso aggredito in Moscova: "Prendo i tranquillanti per dormire e ho vietato alla babysitter di uscire con il bambino senza essere accompagnata da qualcuno”

Luca Macaluso

Luca Macaluso

Milano – Era stato vittima lo scorso febbraio di una tentata rapina nel cortile di casa, appena sceso dall’auto, nel pieno centro di Milano. Una situazione per certi punti di vista surreale ma non per Luca Macaluso, 38 anni, dentista di origini palermitane, conosciuto anche come “il dentista dei vip“ per l’alto numero di personaggi noti che frequentano i suoi studi. Una notorietà da oltre 100mila follower su Instagram che probabilmente ha contribuito a metterlo nel mirino di malintenzionati. "Sono a Milano da 12 anni ed è la quinta volta che io e la mia famiglia diventiamo l’obiettivo di qualche poco di buono. A mia moglie hanno rubato due borse in zona Gae Aulenti, e poco tempo fa il passeggino a Forte dei Marmi".

Cosa le è rimasto di quell’esperienza negativa?

"Il ricordo della pistola puntata addosso, le urla di uno di loro “Dammi l’orologio“, io che reagisco e lui che spara due colpi per terra per spaventarmi. Forse sono stato incosciente a rifiutarmi e a lanciarmi contro di lui ma è stata una reazione d’istinto. Non ho dormito per parecchie notti e l’ansia non ha mai smesso di stringermi in una morsa. Non nascondo che per un certo periodo ho dovuto far ricorso anche a dei tranquillanti. Gli autori sono stati catturati, ma da quel momento in poi sono molto più allarmato, per la mia famiglia e le miei dipendenti".

I suoi clienti sono spesso dei personaggi noti sui social o in televisione. È successo anche a loro di vivere situazioni simili?

"Certo. Non faccio nomi ma è capitato che ci trovassimo a discutere di brutti episodi. Soprattutto quando si tratta di donne. Le miei dipendenti escono sempre con una borsa portavalori, c’è gente che crede che abbiano dentro chissà quanto denaro. Purtroppo esiste una fascia di popolazione che vive una situazione di disagio ed è disposta a tutto perché non ha nulla da perdere".

Lei ha preso delle misure a riguardo?

"Bisogna per forza adeguarsi al contesto. Per esempio ho proibito alla babysitter di portare mio figlio in giro in passeggino per le vie di Milano senza essere accompagnata da qualcuno. È una precauzione estrema, me ne rendo conto, ma dopo gli ultimi avvenimenti non posso fare altrimenti. Senza contare che ho dovuto cambiare auto, e mutare anche le mie abitudini e le zone che frequentavo".

Da come parla, sembra essere diventata la nuova routine. "Tra gli episodi che mi sono capitati mi ricordo anche la volta in cui mi hanno puntato in faccia una pistola ad acqua. In quell’occasione mi sono girato dall’altra parte e me ne sono andato. Probabilmente non si aspettavano una reazione simile e sono rimasti impietriti. Se continuiamo di questo passo, diventerà sempre più difficile, anche per i turisti, visitare Milano in tranquillità".