MARIANNA VAZZANA
MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Deluso dalla scuola: "Dai banchi al divano. Ora sono un barman"

Nikolaj S. ha 19 anni e ha interrotto gli studi al terzo anno. Poi la svolta. "Ho un contratto di 6 mesi in un locale del centro".

Nikolaj S. è nato in Russia ma vive a Sesto San Giovanni (Immagine dal video ZeroNeet di Fondazione Cariplo)

Nikolaj S. è nato in Russia ma vive a Sesto San Giovanni (Immagine dal video ZeroNeet di Fondazione Cariplo)

"Il problema di tanti ragazzi è la scuola e io li capisco". Nikolaj S. ha 19 anni, è nato in Russia ma si sente "italiano al 110%", dice. Vive a Sesto San Giovanni da quando aveva 6 anni e dopo un percorso scolastico a ostacoli, durante il quale si è sentito sempre peggio, fino a scegliere di abbandonare gli studi (il liceo scientifico), ha trovato la sua strada: "Sarò un barman". E già sta lavorando, grazie a un tirocinio di 6 mesi. Ora ripensa con un sorriso "ai mesi che ho passato sul divano, dispiaciuto".

Cosa non le piaceva della scuola?

"Non mi sentivo stimolato, a poco a poco non avevo più motivazioni. La matematica mi è sempre piaciuta e mi sono iscritto al liceo scientifico. Era il primo anno di Covid, le lezioni erano tutte on line ed era difficile sentirsi coinvolti. Ma i problemi sono arrivati soprattutto al secondo anno: io ho sempre praticato sport, calcio e nuoto, non mi piace stare fermo. E rimanere seduto al banco per 5 ore ad ascoltare quelle spiegazioni interminabili per me era impossibile, così ho iniziato a sentirmi sempre più triste. Nessuno dei miei professori ha cercato di capire perché stavo male. Ero un po’ ribelle, questo sì, avevo la lingua lunga, ma ero solo un ragazzino. Così ho lasciato la scuola, a metà del terzo anno, tra dicembre e gennaio. Poi ho preso la decisione più saggia della mia vita".

Quale?

"Iscrivermi a una scuola professionale per barman. L’ho fatto, di testa mia. Poi l’ho detto ai miei genitori e ho preso il diploma al terzo anno. Poi, qualche mese fa ho frequentato il corso di barman (promosso dalla Fondazione Don Gino Rigoldi insieme a Comunità Nuova, all’interno del progetto “Credito al futuro“,con il sostegno anche di Fondazione Cariplo attraverso il programma Neetwork, ndr) realizzato da “NonSoloCocktail“. Ho imparato tanto, finalmente sento di aver trovato la mia strada: sono contento perché da qualche giorno ho iniziato un tirocinio in un bar stupendo in centro a Milano. Come primo lavoro, niente male direi. E io voglio ripartire da qui".

Come ha saputo dell’opportunità di “Credito al futuro“?

"Tramite passaparola. Una persona che conosco mi ha fatto sapere che la Fondazione Don Gino Rigoldi lo stava promuovendo, così mi sono interessato. E mi ha svoltato la vita".

Adesso quindi sta lavorando?

"Sì, per ora con un contratto di 6 mesi e poi chissà. Io spero di poter conquistare presto l’autonomia, di avere una casa tutta mia. Lavoro su turni, dalle 12 alle 20.30 o dalle 14.30 alle 23. Adoro fare cocktail, il mio preferito è il Negroni".

Se dovesse dare un consiglio ai ragazzi più piccoli, quale darebbe?

"Di non ascoltare gli altri se propongono di intraprendere strade che noi non sentiamo nostre. I miei professori delle medie mi avevano indirizzato verso lo scientifico per le mie capacità matematiche ma senza considerare le mie inclinazioni, il mio desiderio di fare qualcosa di pratico. Ora per fortuna vedo la strada in discesa".

M.V.