Milano, l’Arcivescovo Delpini in Consiglio Comunale davanti ai banchieri: “Diseguaglianze scandalose” / Il video

Il religioso è intervenuto a Palazzo Marino in una seduta dedicata ai temi della crescita economica solidale e del caro vita

L'arcivescovo Mario Delpini all'ingresso di Palazzo Marino

L'arcivescovo Mario Delpini all'ingresso di Palazzo Marino

Milano – L’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, è intervenuto oggi, lunedì 25 settembre, a Palazzo Marino per partecipare alla seduta del Consiglio comunale dedicata ai temi della crescita economica solidale, tra famiglie e piccole imprese alle prese con inflazione e aumento dei tassi di interesse, nel contesto di una metropoli in costante evoluzione, fra crescita e disuguaglianze.

Delpini è intervenuto davanti al gotha della finanza milanese. Erano infatti presenti Augusto Dell'Erba, presidente di Federcasse, Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, Flavia Mazzarella, presidente di Bper Banca, Pietro Carlo Padoan, presidente di Unicredit, e Massimo Tononi, presidente di Banco Bpm.

La seduta è stata aperta dalla presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi. Sono seguiti poi gli interventi del sindaco Giuseppe Sala e dei rappresentanti dei vari Gruppi consiliari. 

"Conosco alcuni di questi banchieri e di questi politici – ha detto l’Arcivescovo all’ingresso della sala consiliare – È gente che sente la responsabilità del loro ruolo. In questo contesto dobbiamo essere tutti insieme sentinelle, perché la città avverte l’insidia  del denaro sbagliato, degli investimenti fondati sulla speculazione”.

"Ci siamo incontrati oggi per essere artigiani della manutenzione della città – ha proseguito – Certamente abbiamo fatto dei passi e c’è una sensibilità più diffusa", tuttavia nel complesso "la diseguaglianza sembra che sia accresciuta e non colmata, sembra che la differenza tra chi ha troppo e chi ha troppo poco non abbia trovato concretamente un correttivo persuasivo, forse qualche forma di solidarietà più generosa si”. La correzione del sistema –  ha detto ancora l’Arcivescovo – a me non sembra riconoscibile e mi chiedo se deve crollare tutto il sistema prima che si correggano queste diseguaglianze scandalose oppure se all'interno del sistema ci sia una possibilità di correzione”. La chiesa poi deve continuare a dare speranza: “A me pare che la chiesa deve superare una certa timidezza che induce a essere reticenti piuttosto che propositivi, quindi a fare tanto bene senza dire le ragioni per cui si fa questo bene”, ha concluso.