Delitto di Simone Stucchi a Pessano, il pm chiede meno di 7 anni per gli accusati

Processo per la rissa tra gang rivali che costò la vita al 22enne: l’accusa propone pene lievi anche per i 4 accusati di omicidio

Il luogo dove agonizzò Simone Stucchi dopo le coltellate mortali

Il luogo dove agonizzò Simone Stucchi dopo le coltellate mortali

Pessano (Milano) ​La pena più alta, 6 anni e 8 mesi di reclusione, è stata chiesta per Everton Enrico Drago, imputato per omicidio e anche per lesioni, rissa, possesso di armi e droga. Per altri tre ragazzi accusati di omicidio e altri reati – Dennis Vistaraj, Manuel Pozo Morera e Karim Boussif – il pm di Milano Antonio Cristillo ha chiesto la condanna a 6 anni e 5 mesi di carcere. Pene lievi, dovute all’applicazione delle attenuanti generiche e anche allo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato, sulle quali si pronuncerà la gup Fiammetta Modica nelle prossime udienze, nel processo con al centro la maxi-rissa in un parco a Pessano con Bornago, la sera del 29 settembre 2021, che si era conclusa con l’omicidio a coltellate del 22enne Dimitry Simone Stucchi, dopo lo scontro tra due gruppi. Scontro preannunciato da "un susseguirsi di messaggi scambiati", per un debito di droga, fra le gang di Pessano con Bornago e Vimercate. In sette hanno scelto di essere processati con rito abbreviato.

Quattro sono accusati di omicidio, mentre gli altri tre solo di aver partecipato alla rissa. Per loro le richieste di condanna vanno da 2 anni e 8 mesi a 3 anni di reclusione. Per altri nove è stata invece accolta a settembre la richiesta di messa alla prova, uno ha patteggiato. Altri due, accusati di omicidio, sono a processo con rito ordinario, davanti alla Corte d’Assise di Milano. I 19 giovani – con anche altri 5 minorenni (si procede a parte) tra cui l’esecutore materiale dell’omicidio, che all’epoca aveva 17 anni e 10 mesi e che avrebbe sferrato la coltellata mortale quella sera – furono arrestati il 15 giugno scorso dopo mesi di indagini che si sono scontrate anche con un muro di omertà.

I leader delle due gang, di Pessano con Bornago e Vimercate, avevano chiamato a raccolta gli altri sollecitandoli a presentarsi la sera del 29 settembre nel parco, armati di bastoni, coltelli, mazze, pietre e bottiglie di vetro per affrontarsi in uno scontro violento nel quale è rimasto ucciso Stucchi, i cui familiari sono parte civile. Ieri, dopo le richieste di condanna formulate dal pm Cristillo, hanno preso la parola i difensori. "Il mio assistito di certo non immaginava l’esito di quella rissa – spiega l’avvocato Piero Porciani, difensore di Karim Boussif – non aveva armi da taglio e, facendo pugilato, non fa uso di sostanze stupefacenti. Abbiamo chiesto l’assoluzione dall’accusa di concorso in omicidio".

 

 

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