
Dax, corteo antagonista al Ticinese Allerta Loreto, quattromila in piazza
Milano – Prima la proiezione del documentario "Brucia ancora dentro". Poi il tradizionale corteo per le vie del Ticinese, da via Brioschi al fortino di via Gola. È iniziata così la quattro giorni dedicata al ventesimo anniversario della morte di Davide Cesare, che vivrà sabato 18 marzo il suo momento più partecipato e potenzialmente più a rischio sul fronte sicurezza.
Ottocento persone si sono ritrovate la sera di giovedì 16 marzo nel punto in cui "Dax" fu aggredito nel 2003 per prendere parte alla manifestazione, sorvegliata dall’inizio alla fine dalle forze dell’ordine.
Nelle ore immediatamente precedenti, il Consiglio comunale ha ricordato il ventiseienne assassinato a coltellate, su richiesta dei consiglieri del Pd Daniele Nahum e di Europa Verde Tommaso Gorini.
Prima dell’inizio della commemorazione, il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino Riccardo Truppo, il collega di partito Andrea Mascaretti e il consigliere della Lega Samuele Piscina hanno lasciato l’aula, scatenando le polemiche del centrosinistra. I diretti interessati hanno motivato la loro uscita con la necessità di definire alcune questioni legate agli emendamenti sul bilancio.
"Sono indecenti – ha attaccato Nahum – Noi per Ramelli lo abbiamo giustamente fatto, anche come dovere istituzionale per un ragazzo preso a sprangate", il riferimento al minuto di silenzio osservato lunedì scorso, a 48 anni dal raid a colpi di chiave inglese che costò la vita al diciottenne del Fronte della Gioventù, morto il 29 aprile 1975 al Policlinico dopo 47 giorni di agonia. "Io non ho provato imbarazzo a commemorare Ramelli – ha aggiunto il capogruppo del Pd Filippo Barberis – e mi sembra assurdo vedere queste scene". Come altri, l’esponente di FdI Enrico Marcora è invece rimasto al suo posto, perché "è giusto commemorare un ragazzo giovane che è stato ucciso".
Tornando agli eventi per il ventennale di "Dax", oggi venerdì 17 marzo alle 17.30 si terrà un’assemblea in cui gli esponenti delle varie anime della galassia antagonista si confronteranno su una serie di tematiche: dai cambiamenti climatici all’emergenza abitativa, fino alle condizioni carcerarie.
Tutti argomenti che troveranno spazio domani, sabato 18 marzo, in piazzale Loreto, dov’è in programma alle 14.30 la partenza del corteo nazionale intitolato "Antifascismo è anticapitalismo". Le previsioni della vigilia parlano di almeno 4.000 partecipanti, con delegazioni in arrivo sia dal Nord Italia (Torino, Genova, Bologna, Trento) sia da altri Paesi europei (Francia, Germania, Spagna e Belgio).
A preoccupare chi gestisce l’ordine pubblico è in particolare la presenza di una consistente componente anarchica, che vorrebbe sfruttare l’appuntamento per rilanciare ancora una volta la battaglia contro il 41 bis portata avanti dall’ideologo del Fai-Fri Alfredo Cospito, in sciopero della fame da quasi quattro mesi (e che ieri si è visto annullare dal Riesame di Perugia una misura cautelare per istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo).
Gli organizzatori della manifestazione non hanno inoltrato alcun preavviso alla Questura, quindi non è chiaro quale sia il percorso del corteo; l’ipotesi è che il serpentone si sposti verso la periferia nord (viale Monza) e che a un certo punto scatti l’
occupazione-lampo di qualche stabile vuoto per proseguire lì la serat a.Tutta l’area sarà presidiata in forze da polizia e carabinieri, pronti a intervenire nel caso la situazione dovesse degenerare. Tanto dipenderà da chi prenderà la testa del corteo e da quale linea si imporrà: quella di chi vuole sfilare per le vie della città senza creare particolari problemi o quella di chi, soprattutto da fuori città, spinge per alzare ancora il livello dello scontro e replicare quanto accaduto l’11 febbraio in viale Sabotino e il 4 marzo a Torino.