
Davide Lacerenza (foto dal suo profilo Facebook)
Milano – Un ventaglio di banconote da 50 euro gettate sul pavimento. Il gesto di chi timbra il cartellino, “ma io non voglio la mediocrità”. Come a elogiare la presunta superiorità dei furbi che fanno soldi a palate a differenza di chi si alza la mattina presto per lavorare in ufficio. Nelle sue ultime storie di Instagram postate lunedì mattina sul suo profilo privato seguito da 259mila follower, Davide Lacerenza ha tenuto a sottolinearlo. L’orologio segnava le 12.31. Accanto, la scritta “Sono un pazzo, manco una 20enne mi tiene testa”.
Poi, nel video successivo, la porta (con sopra il messaggio a pennarello “Lasciate ogni speranza voi ch’intrate“) si spalanca per svelare una stanza buia e un letto con sopra una donna addormentata. “Ho un fisico che non esiste! 1965, metto a letto tutti”. Altra scritta. È l’inizio della giornata celebrato sui social dall’imprenditore 59enne titolare de “La Gintoneria di Davide“ di via Napo Torriani, a due passi dalla Stazione Centrale, il giorno prima di finire ai domiciliari insieme alla ex compagna Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, e al collaboratore Davide Ariganello. Secondo le indagini della Procura, avrebbero procurato ragazze e droga a una serie di clienti del locale incassando notevoli guadagni.

Alla “Zanzara“ di Giuseppe Cruciani, Lacerenza aveva raccontato la sua giornata tipo con sveglia alle 16. “Faccio colazione, saluto i “cavalli”, che sono i follower, in Montenapo, faccio il mio classico giro. Il mio lavoro è la notte, vado a cena e poi verso le 22-23 inizia lo show in Gintoneria, inizia ad arrivare il nettare, che sono le fi...”.
Una scalata cominciata lavorando da fruttivendolo ambulante. Nato a Milano il 25 ottobre 1965, da padre pugliese funzionario dell’Automobile Club e mamma veneta, Lacerenza abbandona gli studi da ragazzo e lavora 15 anni nei mercati rionali gestendo un banchetto di frutta e verdura insieme a dei cugini. Ma sogna un futuro diverso. Soldi, fama, successo. Col tempo diventa imprenditore nella ristorazione: la svolta arriva nel 2005, quando insieme a Stefania Nobile, che allora era la sua compagna e che oggi è sua socia, rileva una trattoria in via Comune Antico 27, in zona Greco, aprendo “La Malmaison“. Quattro sale privè per cenare nel lusso a lume di candela. Con conto da capogiro. C’è chi spende anche cinquemila euro per una cena per due. Il posto si trasforma nella Gintoneria di Davide, che poi viene trasferita in via Torriani.
La fama cresce, alimentata anche dai video postati dal titolare, che si mostra pure “sciabolatore di Champagne“, e dai giri alla guida di una Ferrari 296 da oltre 300mila euro, con orologi di lusso al polso. Sul cofano sono stampati il suo nome e cognome; sulla carrozzeria, i suoi canali social. Racconta la sua storia nel libro “Vergine, single e milionario!. Parallelamente aumenta la popolarità del suo locale dove ai clienti vengono serviti Champagne, gin, vino e tequila “di un certo livello”. Per il Petrus del 2017, un rosso, ci vogliono settemila euro a bottiglia. Banditi birra, Spritz e amari.
Come si trovano, i clienti? Le recensioni on line restituiscono pensieri opposti. “Solo gin di altissima qualità e champagne. I prezzi sono veramente alti (motivo per il quale non metto 5 stelle) però ho potuto bere il più buon gin tonic che io abbia mai provato”, è un commento di un anno fa. “È stata un’esperienza bellissima! – altra recensione –. Il proprietario è un ragazzone sorridente e gentilissimo, il personale non ci ha abbandonato un istante e siamo stati trattati come principi”. Ma già 5 mesi fa qualcuno scriveva che “la Gintoneria è diventata un ritrovo di cocainomani e escort”. Un altro concorda e aggiunge che “il gestore – Lacerenza – gridava invasato e filmava tutto e tutti in evidente stato confusionale e alterato. Bagno piccolo e indecente. Insomma una piccola Corte dei Miracoli”. Un altro: “Vado al bagno e trovo la bilancia con il piatto in vetro per pipp... ma neanche un po’ di carta per asciugarsi le mani”.