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Daniele, il campione non vedente cerca il Guinness al volante: "La mia vita ad alta velocità"

Daniele Cassioli, 28 anni, di Gallarate è cieco dalla nascita ma è diventato otto volte campione del mondo di sci nautico, disciplina in cui ha stabilito numerosi record. Ora tenterà di guidare una macchina in tempi record su di circuito di Branduzzo (Pavia) di Daniele Monaco

Daniele Cassioli, a destra, con l'istruttore-navigatore Omar Frigerio

Gallarate, 11 marzo 2015 - Percorrere un circuito di 1.900 metri in meno di 2 minuti. Impresa alla portata di un bravo conducente, ma impossibile senza l’uso della vista. Eppure è la sfida che Daniele Cassioli, atleta di sci nautico cieco dalla nascita, tenterà al volante di una Yaris con doppi comandi, nell’autodromo di Branduzzo (Pavia), per entrare nel Guinness 2015. Gallaratese, 28 anni, Cassioli è stato scelto dal Gruppo Patentando di Como, specializzato in sicurezza stradale e dall’autoscuola La Motta di Varese, impegnata nella formazione di disabili, per «dimostrare ai portatori di handicap che Omar Frigerio, a sinistra, e Daniele Cassioli a destranulla è vietato a priori». Per Cassioli lo sport è una chiave di volta. Fisioterapista (110 e lode all’Università), lavora nel centro Medical Group di Castellanza e nel team Legnano Knights (basket A2). Otto volte campione del mondo, 15 titoli europei, recordman di figure e salto (21,1 metri), cinque volte nominato atleta disabile mondiale, dall’età di 9 anni scivola sull’acqua fino a 80 km/h. E ora la sfida da Guinness in auto.

Le piace la velocità? «La mia vita è tutta ad alta velocità, essa è qualcosa di proibito ma anche uno stimolo. Così è la mia volontà di andare sempre oltre lo scetticismo culturale: dallo sport agli studi, dal lavoro al volante».

Si sente più veloce di altri disabili? «La mia vita non è migliore di altre, ma vorrei che tutti avessero le occasioni che ho avuto io. Al giorno d’oggi serve invece un’impresa da Guinness per dire a chi non può che condurre una vita normale è possibile».

Quali le sue occasioni? «Genitori che mi hanno lanciato nello sport e l’aver conosciuto a 8 anni il Gruppo Verbanese sciatori ciechi. Poi i miei allenatori: Mino Cazzaniga, che mi ha buttato in acqua a 9 anni, Tino Mazzola e Daniele d’Alberto».

Da sinistra: Fulvio Figliomeni, Adriano Monti, Daniele Cassioli, Omar Frigerio e Marco BusinaroUn segreto per centrare l’impresa da Guinness? «Conosco a memoria il circuito, tempi e intensità di curve e controcurve. Dal tono di voce di Omar Frigerio, capisco cosa fare. Il mio istruttore mi incoraggia ed è freddo e morigerato. Mi spiega attriti e comportamento fisico dell’auto». (nella foto, da sinistra: Fulvio Figliomeni - titolare La Motta Varese, Adriano Monti (titolare autodromo Castelletto), Daniele Cassioli, Omar Frigerio - istruttore di guida Patentando, Mauro Businaro - istruttore di guida Patentando)

È vicino all’obiettivo? «Faccio un giro in 2.15. Da settembre con 30 allenamenti ho ridotto i tempi di un minuto».

Un non vedente potrebbe guidare fuori da un autodromo? «No. Ma consiglio l’esperienza su circuito. È come vedere per un attimo».

Allenare un disabile alla normalità: quanto tempo costa a chi lo segue? «Chi aiuta un disabile spende tempo con un amico. Non servono troppi volontari. È come seguire un figlio calciatore nel vivaio di una grande squadra».

Senza questo handicap avrebbe lo stesso carattere? «Chissà. Di sicuro da bimbo ho subito molti ceffoni morali e questo mi ha reso competitivo e pronto al sacrificio».

Cosa prova al volante? «Senso di adrenalina e spirito di libertà. Una soddisfazione, se ripenso che a 18 anni i miei amici prendevano la patente e io no».Daniele Cassioli durante un allenamento di sci nautico

Qualche rammarico? «Da 20 anni vinco titoli sportivi ma l’Unione ciechi non mi ha mai chiesto di raccontare la mia storia ad altri come me. Eppure con la mia attività potrei essere un apripista: parlo nelle scuole e insegno sci ad altri».

Progetti? «A settembre ho i mondiali a Sacramento. In futuro vorrei aprire una scuola di fisioterapia. Sarò il 16 marzo, alle 20.45 allo spazio Lavit di via Uberti 42 Varese. Racconterò la mia esperienza in una serata benefica per una scuola in Congo organizzata da Sestero onlus».

daniele.monaco@ilgiorno.net Twitter: @daniele_monaco