Dall’oratorio alla Serie A Un “miracolo sportivo“ chiamato Basket Arese

Giuseppe Augurusa intervista nel libro “Dopo di noi“ Luigi Bergamaschi l’allenatore che portò la squadra di provincia a conquistare 7 promozioni in 17 anni.

Dall’oratorio alla Serie A  Un “miracolo sportivo“  chiamato Basket Arese

Dall’oratorio alla Serie A Un “miracolo sportivo“ chiamato Basket Arese

di Umberto Zanichelli

Quando la realtà supera ogni immaginazione e diventa un romanzo. Si intitola “Dopo di noi” (Minerva) l’ultimo libro di Giuseppe Augurusa, 57 anni, dirigente sindacale con la passione della scrittura, che racconta l’epopea del Basket Arese, squadra nata nell’oratorio del centro milanese a fine anni Sessanta e arrivata sino alla serie A1 conquistando 7 promozioni in 17 anni. Un vero “miracolo sportivo” come si vedono solo nei film che ha un grande protagonista: l’allenatore, dirigente, e “tuttofare“ Luigi Bergamaschi, 72 anni, aretino, che di quel miracolo è stato l’anima. Da un lungo dialogo tra l’autore e Bergamaschi, oggi procuratore con l’ex collega Virgino Bernardi, è nato, in forma di romanzo, il grande racconto di quegli anni irripetibili.

"Il basket occupa ovviamente una posizione centrale – spiega Giuseppe Augurusa – ma è stato anche lo spunto per un racconto a più ampio respiro sulla storia di una cittadina sconosciuta, Arese appunto, balzata all’attenzione di tutti prima per l’insediamento dell’Alfa Romeo e poi per la straordinaria cavalcata della sua squadra di basket. Fu una vera “età d’oro” nella quale si combinarono una serie di situazioni favorevoli che spinsero quella piccola società sino al punto più alto". Nella stagione 1977-78 Arese ottiene la promozione in serie D, dieci anni dopo approda in A2. Ci rimane 5 anni, poi nel 1994-95 Bergamaschi sceglie di restare dietro la scrivania, continuando a mettere a frutto il suo istinto nel riconoscere e lanciare talenti, e in panchina va Fabrizio Frates. Campionato vinto e serie A1. "In quegli anni Arese, che non aveva un palasport adeguato alla categoria – racconta Augurusa, che offre al lettore un interessantissimo spaccato della società del tempo ma anche una sterminata aneddotica e un ritratto straordinario dell’uomo Bergamaschi – era diventata di fatto la seconda squadra di Milano". Quello fu il punto più alto perché nel 1996, con Recalcati in panchina, arrivò la retrocessione e con essa la fine della straordinaria storia dell’Aresium. A coach Dan Peterson, icona del basket italiano dell’ultimo mezzo secolo, la considerazione finale. "Ogni miracolo è destinato a finire – scrive nella prefazione –. Da quando sono in Italia ne ho visti due: quello della Mens Sana Siena di Ezio Cardaioli e l’Aresiun di Luigi Bergamaschi, di certo il più impressionante".

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