MAURO CERUTI*
Cronaca

Dall’incertezza possono nascere opportunità

Mauro

Ceruti*

Siamo entrati nell’età dell’incertezza. Ce lo ha rivelato la pandemia da Covid. E lo abbiamo toccato con mano tutti, nella vita quotidiana, in ogni parte del mondo. Siamo nell’incertezza del rimedio al virus, e nell’incertezza delle

conseguenze della pandemia, per l’economia, per la scuola e per il futuro di ogni cosa della nostra vita. Certo, in questi ultimi anni, nel raccontare le nostre società, dette postmoderne o liquide, si parlava già di “incertezza”. Ma, si trattava della condizione di precarietà esistenziale dovuta a un mercato del lavoro più

flessibile, e all’instabilità dei legami personali per il prevalere di una morale

individualistica. In realtà, continuavamo a vivere ancora nella certezza di tre “miti” che

parevano inscalfibili, ereditati dagli ultimi secoli, quelli dell’epoca moderna. Il mito della tecnoscienza, che ci ha promesso una crescita illimitata e un futuro sempre migliore. Il mito della manipolabilità infinita della natura, esclusivo oggetto del nostro sfruttamento. Il mito dello Stato-Sovrano, in grado, dentro i suoi confini, di assicurare benessere, protezione, salute, identità. La

pandemia ha dato il colpo finale a questi miti. Ma non dobbiamo spaventarci oltremisura per questa svolta epocale. Le “certezze” che ci lasciamo alle spalle hanno generato anche tanti mostri: il totalitarismo, il razzismo, il degrado ambientale, la stessa possibilità di autodistruzione dell’umanità... Da un mondo incerto, possono nascere opportunità inedite. Il secolo

passato è stato anche il secolo della libertà e dell’uguaglianza. E il nostro tempo può trovarsi obbligato, di fronte ai pericoli globali, a diventare il tempo

della fraternità, della coscienza di un destino comune: siamo tutti sulla stessa barca.

* Filosofo e docente Iulm