
di Nicola Palma
Dal Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori al’Ordine Ario Romano. Dal concorso di bellezza per aspiranti naziste vinto nel 2019 al gruppo suprematista con base nella Capitale e succursali da Nord a Sud. Il trait d’union tra i due gruppi, smantellati da altrettante inchieste in 19 mesi, è Francesca Rizzi alias Miss Hitler, ventisettenne di Pozzo d’Adda: capelli biondo platino, aquila nera del Terzo Reich tatuata sulla schiena e scritta "Dux" sul bicipite. Nel novembre del 2019, era stata indagata per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta "Ombre nere" della Procura di Caltanissetta: secondo i magistrati, lei e altri 18 avevano intenzione di mettere in piedi un movimento xenofobo e razzista per sovvertire l’ordine democratico, anche con l’uso delle armi.
Gli investigatori si erano trovati davanti una persona dimessa, non la ragazza spavalda che al telefono discuteva con un’altra militante veneta per stabilire chi avrebbe dovuto assumere la carica di presidente del partito e chi invece intestarsi il ruolo di ideologa. Un appartamento in una zona periferica di Pozzo d’Adda, fatiscente e in disordine. Nessun impiego conosciuto. I soldi dell’assicurazione per un incidente come unica fonte di reddito Una vita ai margini, tormentata da contrasti familiari e difficoltà economiche, brodo di coltura ideale della deriva estremista cristallizzata dagli atti d’indagine. Ora ci risiamo. Sì, perché c’è anche Francesca Rizzi tra i dodici indagati della Procura di Roma che ieri mattina si sono visti notificare dai carabinieri del Ros e dei Comandi provinciali di Milano, Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L’Aquila, Roma e Sassari l’ordinanza che da oggi li obbliga a presentarsi quotidianamente alla polizia giudiziaria. "I militanti sono accomunati da un’univoca concezione politica e culturale infarcita di sentimenti suprematisti", si legge nel provvedimento. L’accusa: associazione a delinquere finalizzata alla propaganda e all’istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa. L’obiettivo dichiarato: costituire un fantomatico Ordine Ario Romano, con l’inevitabile presenza di simboli come svastiche, croci celtiche, medagliette e cimeli di Mussolini. "Appare del tutto verosimile – il ragionamento del gip – che una così estrema e profonda ostilità possa fungere da detonatore per iniziative future di analoga natura con un grado di probabilità prossimo alla certezza, posto che gli indagati, tutti non più giovanissimi ancorché non attinti da precedenti penali, annoverano pregresse esperienze di consolidata contiguità e vicinanza a gruppi estremisti e in alcuni casi di partecipazione a eventi promossi e organizzati da formazioni dichiaratamente neonaziste". È il caso di Rizzi, che il 10 agosto 2019, due settimane prima di aggiudicarsi il titolo di Miss Hitler sul social network russo Vk, andò a Lisbona per prendere parte, in veste di rappresentante del partito Autonomia nazionale, al convegno organizzato dal movimento portoghese Nova Ordem Social di Mario Machado, pregiudicato in patria per discriminazione razziale e possesso di armi illegali.
Quel giorno, Rizzi tenne il suo discorso davanti a 64 esponenti di piccole realtà dell’estrema destra europea, dai tedeschi di Die Rechte ai francesi del Parti Nationaliste Francais. Di lei, ora, non c’è più traccia on line, anche perché, annota il giudice, "l’acquisita conoscenza di indagini avviate dagli altri uffici di Procura è stata sufficiente a dar desistere gli aderenti al gruppo almeno temporaneamente dal proseguire nelle attività di divulgazione e propaganda, avendo anzi innescato una corsa affannosa all’eliminazione, in parte riuscita, di ogni traccia in Internet dell’esistenza del movimento politico".