
"Dai che ti devo dare la crema" Abusi sessuali su due anziane: ai domiciliari operatore del Pini
di Nicola Palma e Marianna Vazzana
MILANO
"Dai che ti devo dare la crema", avrebbe detto a una delle pazienti. Quella premura per l’igiene personale non era altro, secondo l’accusa, che un espediente per abusare sessualmente dell’anziana, palpeggiandola nelle parti intime e tentando di toccarle il seno. A valle di un’indagine-lampo, il presunto aggressore, un cinquantanovenne nato in Perù ma cittadino italiano, residente in provincia di Bergamo con moglie e figli, è stato messo ai domiciliari ieri mattina dai vigili del Nucleo tutela donne e minori.
Stando a quanto ricostruito dal Giorno, i ghisa della sezione specializzata di piazza Beccaria, coordinati dall’aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare del gip Giulio Fanales durante il turno di servizio dell’operatore sociosanitario, che lavora per conto di una cooperativa nel polo riabilitativo dell’Asst Gaetano Pini-Cto "Fanny Finzi Ottolenghi" di via Isocrate. Le indagini sono state innescate dalle denunce dei familiari di due donne di 82 e 83 anni, ricoverate nel centro in zona Gorla dopo un’operazione chirurgica: un paio di mesi fa, i parenti hanno riferito ai vigili i racconti delle anziane sulle "attenzioni morbose e lascive" dell’operatore, relativi ad almeno due episodi avvenuti tra febbraio e marzo. Il cinquantanovenne, nella ricostruzione messa a verbale dai parenti delle ottantenni, avrebbe approfittato della minorata difesa delle pazienti, che erano impossibilitate a muoversi e che quindi non potevano fare a meno delle cure dell’italo-peruviano per fare la doccia. Gli accertamenti investigativi, che a quanto risulta non hanno richiesto l’installazione di microcamere nascoste per immortalare i presunti abusi, hanno raccolto elementi che il giudice ha ritenuto sufficienti per contestare i gravi indizi di colpevolezza nel provvedimento restrittivo. "Dopo aver accertato l’identità del soggetto resosi responsabile dei reati – si legge in un comunicato del Comune –, le due vittime sono state sottoposte al riconoscimento fotografico e a un’audizione protetta: nella circostanza, entrambe confermavano l’identità del reo".
La tempestività dell’intervento è stata necessaria per ottenere un obiettivo prioritario: "L’attività ordinaria – prosegue la nota diramata da Palazzo Marino – aveva carattere d’urgenza per consentire di interrompere il reato altamente umiliante e lesivo della dignità delle pazienti, non in grado di essere autonome" e di opporsi agli abusi dell’operatore sociosanitario. In attesa di capire come si difenderà il cinquantanovenne nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip, le indagini andranno avanti per capire se ci siano stati in passato altri casi mai segnalati: l’italo-peruviano lavora come Oss da una quindicina di anni.