Fabrizio
Lucidi
E per fortuna che, come ha detto più volte il premier Draghi, è il momento "di dare più soldi agli italiani, non di tassare". Il Governo darà pure una mano ai cittadini tagliando le tasse (si spera), ma intanto agli stessi cittadini tocca far fronte a un salasso senza fine. Le bollette elettriche e del riscaldamento salgono da anni, senza sosta, alla faccia delle promesse del Governo di turno e delle telefonate dei centralinisti troppo spesso ridotti a imbonitori - o peggio, truffatori - via cavo ("Signore, spende troppo, ci pensiamo noi...risparmierà, lo sicuro").
Ora mancava solo la stangata al distributore. Benzina oltre o vicina ai due euro al litro, metano letteralmente schizzato da 9,60 al chilo a 2 euro e oltre. Sì, c’è qualche area carburanti che lo offre ancora a 1,4, ma sono rare come mosche. E spesso in campagna, lontane dai grandi centri. Anche il prezzo del Gpl, anche se più lentamente, sta andando su.
Risultato? Il cittadino, che avrà pure nei prossimi mesi qualche centinaio di euro in più in tasca grazie agli aiuti pubblici e al promesso taglio di questo benedetto “cuneo fiscale“, altrettanti se ne è visti già sparire dalle tasche a causa del caro carburanti. Altro che spendere i soldi in più in busta paga con uscite extra al ristorante o nelle spese voluttuarie, per tenere in piedi l’economia italiana. Altro che sostenere il Made in Italy. Quei (pochi) soldi di aumenti in busta paga se ne sono già andati in bollette, tasse locali (pure queste, irrimediabilmente in aumento da decenni) e carburanti. E pochi, davvero, hanno capito la vera ragione di questa ennesima stangata.