Il primo colpo di pedale dell’edizione numero 11 del “Da Santo a Santo“ verrà dato il 27 maggio da Amalfi, poi Isernia, Roma, Teramo, Perugia e Bologna, fino a Padova, sabato 1° giugno, nel sagrato della Basilica del Santo. "Quando metti la fatica a disposizione degli altri, le cose diventano più semplici e trovi energie che non t’aspetti". Parola di Fabio Celeghin che non ha il fisico da ciclista, "semmai quello del lottatore di sumo" scherza. Eppure si sta allenando per il “giro“ in bici. In solitaria. Lungo lo Stivale: 1.200 km in sei tappe, 200 al giorno, risalendo la Penisola. "Andare in bici è faticoso, eppure mi piace. Intanto, perché così onoro la memoria di mio padre. Poi perché ogni mio sforzo sostiene una giusta causa". A spingere sui pedali sarà lui, ma ogni goccia di sudore sarà dedicata alla memoria di Giovanni Celeghin, suo padre. Obiettivo: raccogliere fondi per finanziare progetti di ricerca scientifica per combattere i tumori cerebrali. Giovanni è stato un imprenditore brillante, uomo onesto e generoso, morto nel 2011, a 68 anni, per glioblastoma multiforme, il tumore al cervello più aggressivo. I figli, Fabio e Annalisa, hanno pensato che al dolore dovesse seguire impegno affinché nessun altro debba trovarsi di fronte a una simile tragedia. Così hanno creato la Fondazione Giovanni Celeghin. I fondi raccolti – circa 1,5 milioni di euro nelle prime dieci edizioni, – sono destinati, con trasparenza e bando validato dal comitato scientifico, ai progetti più promettenti per sconfiggere i tumori cerebrali.
Cronaca"Da Santo a Santo". Maratona ciclistica per battere i tumori