Da Brera a Londra, poi la crisi. Chiude la piattaforma Lampoo

La startup milanese Lampoo, nota per la vendita di moda di seconda mano, annuncia la chiusura dopo investimenti milionari e l'apertura di negozi a Milano e Londra. La liquidazione giudiziale è in corso.

Da Brera a Londra, poi la crisi. Chiude la piattaforma Lampoo

Da Brera a Londra, poi la crisi. Chiude la piattaforma Lampoo

La startup milanese aveva fatto successo grazie a un’idea innovativa, la vendita online di capi d’abbigliamento e accessori d’alta moda di seconda mano, attirando grandi investimenti internazionali che hanno permesso di aprire anche due negozi fisici, a Brera e in King’s Road, nel cuore dello shopping di lusso di Londra. L’avventura imprenditoriale di Lampoo, però, sembra arrivata all’epilogo. Uno stringato messaggio sul sito internet comunica "con immenso rammarico" la decisione di "chiudere Lampoo" ringraziando "tutte le venditrici e le clienti che hanno fatto parte della nostra avventura iniziata nel 2019". Con rassicurazioni sulla "restituzione di tutti i prodotti delle nostre stimate venditrici" e sul fatto che "tutti i pagamenti relativi alle vendite confermate sono stati processati come sempre". Il negozio in via Ponte Vetero 9, a Brera, risulta "chiuso definitivamente". Una crisi finita anche davanti al Tribunale fallimentare di Milano, che ha aperto una liquidazione giudiziale (procedura che sostituisce il fallimento ed è finalizzata alla tutela dei creditori) nominando come curatore la commercialista Roberta Caviglia.

La piattaforma online con sede in via Albricci, sbarcata anche nel commercio fisico, nel 2019 aveva esordito puntando sulla previsione che in futuro "sarà sempre più comune acquistare prodotti di qualità di seconda mano piuttosto che rivendere i propri" e sposando anche la lotta agli sprechi e la battaglia per una moda sostenibile.

All’epoca aveva raccolto investimenti per oltre un milione di euro per poi chiudere, nel 2021, un "secondo round con un’importante iniezione di capitale che supera i sei milioni". Nei comunicati veniva delineata una strategia di ampio raggio, con l’obiettivo ambizioso di "diventare il player di riferimento della moda second hand" con l’ingresso "nella compagine sociale di noti imprenditori della moda e del lifestyle". Un percorso di crescita proseguito nel 2022, con lo sbarco a Londra, trampolino di lancio per i mercati internazionali. Sede in Bond Street e flaghship store in King’s Road, 25 dipendenti, buone recensioni e i presupposti per una futura espansione in altri Paesi. Poi la parabola discendente, fino alla chiusura e alla liquidazione. Il prossimo step in Tribunale è fissato per il 2 ottobre, quando è in programma l’udienza dei creditori per l’esame dello stato passivo.

Andrea Gianni