
L’emergenza medici continua a creare malumori ad Arese. Maria Turconi (nella foto), ex assessora alle politiche sociali della città nella giunta Perferi, decenni di esperienza nella pubblica amministrazione alle spalle, racconta la sua odissea nella sanità territoriale "per rendere partecipe chi come me e la mia famiglia si è trovato a dover cercare un nuovo medico di base dopo il pensionamento del precedente" dice. "Quello che più mi preme – sottolinea Turconi – è comprendere i meccanismi di un’organizzazione sanitaria locale e regionale che, oltre a creare un enorme disagio ai cittadini, non informa o non risponde in modo adeguato a un disservizio". I disagi senza fine per l’ex assessora iniziano a maggio quando il medico di famiglia va in pensione e come lei 1.800 persone si trovano senza assistenza. Per Turconi cominciano le code agli sportelli, i viaggi da un ufficio all’altro, da un ambulatorio all’altro, in cerca di un sostituto. Prova tutte le strade possibili. Si rivolge anche al sindaco Luca Nuvoli ribadendo la necessità di avere un medico di base, scrive mail, fa telefonate. Il tempo passa senza che arrivino soluzioni. "Stiamo passando un inferno, mi chiedo come facciano le persone anziane senza un dottore, siamo tutti allo sbaraglio e impotenti" dice. Da mesi si rivolge all’ambulatorio temporaneo di Passirana: "Ogni volta devi rapportati con un medico nuovo che non conosce la tua situazione di salute: esenzioni, medicine, controlli, patologie". Turconi lamenta il rimpallo di responsabilità, la mancanza di informazioni, il caos. "Da maggio a oggi la situazione è la stessa e siamo ancora senza assistenza. Sono tornata dal sindaco, ho telefonato ancora a tutti gli uffici territoriali e riscritto mail, chiesto a tutti gli ambulatori la presa in carico. Mi hanno consigliato di tornare alla Ats". Ieri mattina l’ennesima coda agli uffici di richiesta e revoca in via Legnano a Rho. "La risposta? Sempre la stessa: non ci sono posti liberi".
Per i più fragili il percorso di sostituzione potrebbe essere più rapido: "Il fatto assurdo è che non vengono segnalati all’Asst: un’indicazione che dovrebbe partire dagli stessi dottori che li avevano in carico". L’ex assessora si rivolge oggi alle istituzioni tutte: "Cosa bisogna fare per avere un dottore? Chi deve informare i cittadini? A chi dobbiamo rivolgerci per avere soluzioni? Questa situazione non riguarda solo me, ma tantissime persone che si trovano con problemi di salute e non possono aspettare i tempi lunghi di un sistema che non informa e non funziona".
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro