ANDREA GIANNI
Cronaca

Malata e reclusa in casa da 10 anni: “Vivo con 700 euro al mese. Unico sollievo la Juve”

Le giornate di una 82enne di Milano: “Sono stanca dopo una vita difficile”. Poi l’appello: “Non abbandonateci”.

Da 10 anni reclusa in casa: "Unico sollievo la Juve"

Dal 2013 Roberta esce di casa solo per andare in ospedale. Vive reclusa al terzo piano delle case popolari in via Tracia, zona San Siro, dove "manca l’ascensore".

A 82 anni, con gravi problemi di salute e una pensione di 700 euro al mese, la vita è racchiusa fra quattro mura. Stefano Diena, operatore 24enne della ong Coopi, una volta al mese le consegna il pacco con le scorte alimentari: latte, pasta, riso, generi di prima necessità. "È come un mio nipotino", spiega Roberta, che chiede di essere indicata con un nome di fantasia. "Vivo da sola e ho una figlia che non lavora – prosegue – anche lei ha bisogno di aiuto".

La vita, per l’anziana, non è stata facile. "Il mio ex marito mi maltrattava e se ne è andato via di casa – racconta – lasciandomi con una figlia piccola, che ho cresciuto da sola. Ho lavorato per tanti anni come domestica nelle case, poi mi sono ammalata".

Roberta, nel 2013, ha rischiato di morire per una peritonite. Ha avuto un tumore al seno, e una lunga serie di malattie. "Sono stanca – spiega – ho fatto solo la quinta elementare ma non voglio essere presa per i fondelli. Ho combattuto per non essere abbandonata dai servizi sociali. Adesso mandano una signora a fare le pulizie per tre ore alla settimana, e ricevo periodicamente la visita di un’infermiera. Poi c’è una vicina, straniera, che mi aiuta. È il mio angelo custode".

La visita degli operatori di Coopi - a mettere in contatto l’82enne con l’ong è stato il custode sociale delle case popolari - è diventata un punto di riferimento. Così come le partite della Juve ascoltate alla radio, che per Roberta rappresentano 90 minuti di sollievo. "Cerchiamo di offrire tutto l’aiuto possibile – spiega Stefano Diena – ma la povertà si sta espandendo".