
Al Piermarini 1.500 sostenitori arrivati da tutta Italia per celebrare il traguardo e progettare il futuro. Il presidente Marco Magnifico: "Il vostro impegno rende la nostra missione sempre più vitale" .
Un esercito al servizio del bello. In 1500 sono arrivati da tutta Italia per celebrare i 50 anni del Fai, Fondo Ambiente Italiano, l’associazione fondata nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli, il mitico direttore della Pinacoteca di Brera. Nella splendida cornice della Scala, non una celebrazione per guardare al passato, ma l’occasione, gioiosa, per esprimere gratitudine nei confronti di chi – volontari, iscritti, donatori e sostenitori, istituzioni e cittadini – ha consentito, con un "civile servizio", alla Fondazione di nascere e crescere. L’anniversario è stato anche "l’occasione per ribadire, con ben cinque inaugurazioni di nuovi beni nel corso del 2025, che la missione educativa del Fai, ragione stessa della sua esistenza, in essi si incarna sempre con quel sogno e quella passione, quella intraprendenza e anche quel pò di sana incoscienza che rende vitale la nostra Fondazione", ha detto il presidente Marco Magnifico in un lungo e intenso intervento. Il quale ha ancora rimacarcato come coesistano due anime nel Fai. Due componenti generative, quella culturale e l’altra imprenditoriale. Fondazione che in questi anni ha messo i conti in totale sicurezza, impresa con 50 milioni di fatturato l’anno. Senza dimenticare la missione, far amare il nostro immenso patrimonio artistico, il nostro "petrolio". "L’autentica passione con cui il Fai si dedica alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturalistico del nostro Paese - ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala - lo rende un punto di riferimento nella promozione della cultura in Italia". Il Fai, ha rimarcato il presidente della Lombardia Attilio Fontana, "in 50 anni non smette di sorprendere per la capacità di generare una vera e propria offerta culturale che reca sviluppo, progresso e crescita sociale ed economica". E continuerà a farlo anche al fianco di Anci, che "in sinergia con tutte le istituzionali nazionali e locali - ha spiegato il presidente Gaetano Manfredi - lavorerà all’elaborazione di un piano di interventi finalizzati al recupero, alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali presenti nelle aree interne". Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in un video intervento ha ringraziato il Fai per l’immenso lavoro fatto e lanciato un invito: "Monumenti, opere d’arte, documenti, tracce, testimonianze del passato fanno parte di noi e devono essere curate così come curiamo ogni altro aspetto della nostra vita". Ecco, intanto, i cinque nuovi beni che il Fai inaugurerà nel 2025: Podere Case Lovara, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, una casa rurale raggiungibile solo a piedi; l’ottocentesca Villa Rezzola a Lerici, con giardino inglese; Casino Mollo, casino di caccia seicentesco ai margini della Riserva naturale dei Giganti di Fallistro, nel Parco Nazionale della Sila; Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt, una malga a 1.461 metri di altitudine sul Massiccio del Grappa; Case Montana, piccolo edificio rurale settecentesco nella Valle dei Templi di Agrigento. Con una nuova donazione, nelle isole Eolie, una casa nel centro di Lipari donata da Urania Albergo, "un segno del destino" ha ricordato Magnifico perchè "qui il Fai emise il suo primo vagito". Non sono mancati momenti di leggerezza, grazie all’amabile conversazione, sul palco, fra Lella Costa, Andrée Shammah, Vito Mancuso e Antonio Ricci che del Fai è stato sempre grande sostenitore. Oggi la Fondazione può contare sul supporto di oltre 300 mila iscritti e più di 16mila volontari. Quattro milioni gli studenti coinvolti di cui 550 mila nel ruolo di Apprendisti Ciceroni. I 72 Beni di proprietà Fai - nel 2024 visitati da oltre 1 milione e centomila persone - e 16 attualmente in restauro.