PAOLO VERRI
Cronaca

Csm e loggia Ungheria: la verità del pm Storari

Sentito a Brescia, è indagato per aver rivelato i verbali dell’avvocato Amara. Il suo difensore: "Il suo un atto di autotutela. Gli stanno gettando fango addosso"

Il magistrato Paolo Storari (a sinistra) con il suo avvocato Paolo Della Sala

Milano, 20 maggio 2021 -  "Stanno buttando inutilmente fango addosso ad una persona". Dice così l’avvocato Paolo Della Sala, legale del pm milanese Paolo Storari indagato per rivelazione di segreto d’ufficio, lasciando la procura di Brescia dopo quattro ore di interrogatorio sul caso dei verbali con le deposizioni dell’avvocato Amara. Il legale si riferisce a dichiarazioni e commenti in tv e sulla stampa, e aggiunge che far "ricadere gli effetti di quello che è accaduto dopo, su quanto invece intendeva fare uno almeno un anno e mezzo prima, mi sembra un procedimento profondamente sbagliato", sia dal punto di vista logico che giuridico.

Per il difensore bisogna tenere conto delle intenzioni di allora del pm Storari, che, consegnando i verbali sulla presunta loggia Ungheria a Piercamillo Davigo, allora al Csm, intendeva "autotutelarsi" in quanto, a suo dire, i vertici della Procura milanese, non erano tempestivi con le indagini. La "prospettiva" di Storari, che consegnò i verbali di Piero Amara all’allora consigliere del Csm Davigo, era "quella di rivolgersi alla persona che, assumendosene anche una responsabilità pubblica, ha detto che si sarebbe assunto la responsabilità di questo fatto". Così l’avvocato Paolo Della Sala ha ribadito, come già dopo l’audizione davanti ai pm di Roma, che Davigo si era proposto al pm come persona "autorizzata" a ricevere quelle carte segretate. "Quindi - ha aggiunto il leggale - da questo punto di vista, indipendentemente anche da un giudizio giuridico, c’è un tema di giudizio etico che va inquadrato e compreso, questo è un punto molto rilevante, così la smettiamo anche di avere giudizi espressi anche un po’ a capocchia".

"Bisognerebbe – ha sottolineato il legale – che ci si abituasse a analizzare la condotta" sulla base della "prospettiva che aveva un soggetto in un determinato momento e questo può spiegare la sua condotta". E ha aggiunto che, invece, con certe dichiarazioni si getta "inutilmente fango addosso a una persona che non lo merita". Il legale ha inoltre spiegato ai cronisti di non poter rispondere in merito al procedimento disciplinare avviato dal pg della Cassazione Giovanni Salvi e di non poter entrare nel merito dell’interrogatorio tenuto ieri a Brescia, né su un’eventuale consegna di documenti ai pm bresciani."Riteniamo di aver esposto la nostra difesa", ha aggiunto. A chi gli ha chiesto se Storari sia indagato in concorso con altri ha risposto: "Non lo dico perché per principio non entro nel merito". Al momento non ci sono altri interrogatori concordati dalla difesa con la Procura bresciana.