Crisi vocazioni, riforma del Seminario: via all’alternanza scuola-lavoro in parrocchia

L’annuncio dell’arcivescovo Delpini: sperimentazione da settembre per un triennio. Dai 20 ingressi pre-pandemia a dieci. L’età media è 22 anni, spesso si inizia dopo la laurea

L'arcivescovo Mario Delpini

L'arcivescovo Mario Delpini

Cambiamenti in vista da settembre nel Seminario diocesano: ad annunciare una "riconfigurazione in via sperimentale per un triennio" è stato l’arcivescovo Mario Delpini, durante la Messa crismale in Duomo. A monte, una "riduzione della quantità di ingressi in Seminario in questi tempi segnati drammaticamente dalla pandemia", ma anche "altre riflessioni". Prima novità: "La vita di tutti i seminaristi sarà concentrata nel lotto dell’attuale Biennio, con spazi e tempi condivisi da tutti e altri propri per ciascuna tappa formativa". Attualmente i seminaristi del Quadriennio utilizzano spazi distinti rispetto ai loro compagni dei primi due anni (il percorso è di sei anni, più un possibile anno propedeutico).

Secondo cambiamento e più “evidente“: il terzo anno "sarà vissuto abitando nelle parrocchie a piccoli gruppi di seminaristi e frequentando quotidianamente il Seminario per le lezioni e i momenti formativi", spiega Delpini. «Gli ingressi negli ultimi anni sono diminuiti - conferma il rettore, don Enrico Castagna - prima del Covid ogni anno entravano in media 20 seminaristi, post Covid siamo sulla decina". Età media 22/23 anni, in genere si entra in seminario dopo il triennio universitario e si diventa sacerdoti intorno ai 29 anni.

"La diminuzione progressiva di seminaristi era già cominciata prima della pandemia che, come per altri fenomeni, ha fatto da acceleratore. La situazione però deve essere occasione, la chiesa non è nei numeri ma è ’olio di letizia’, così abbiamo pensato a una riformulazione complessiva". Unendo all’aspetto strutturale, quello formativo. "Aggiungiamo qualità al percorso formativo con un anno di discontinuità - spiega ancora il rettore -: il seminario non è un luogo ma un tempo in cui ci si forma verso il ministero. Vivere in parrocchia al terzo anno significa anche potersi verificare, vivere una parrocchia nel quotidiano, aggiungere elementi per rendere i tuoi ideali più reali, anche se nessuna esperienza può anticipare del tutto la vita da sacerdote". Ci saranno anche delle famiglie che guidano nel percorso, oltre al parroco "per rendere più quotidiano l’incontro con altre vocazioni".

Infine, la “vestizione” clericale, attualmente prevista all’inizio del terzo anno di Seminario, "verrà rinviata al momento dell’ordinazione diaconale, ovvero all’inizio del sesto e ultimo anno, come indica la disciplina della Chiesa universale e della Conferenza Episcopale italiana in materia e come già avviene nella maggior parte dei Seminari italiani".

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