ACHILLE
Cronaca

Crisi degli affitti, bisogna puntare sui privati con un piano di incentivi

Il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, evidenzia il persistente problema abitativo a Milano, con canoni elevati e scarsa corrispondenza tra qualità e costo. Propone incentivi per le famiglie meno abbienti a investire in nuova edilizia da destinare alla locazione, sottolineando l'importanza di coinvolgere la proprietà immobiliare privata nel fornire case in affitto.

Il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, evidenzia il persistente problema abitativo a Milano, con canoni elevati e scarsa corrispondenza tra qualità e costo. Propone incentivi per le famiglie meno abbienti a investire in nuova edilizia da destinare alla locazione, sottolineando l'importanza di coinvolgere la proprietà immobiliare privata nel fornire case in affitto.

Il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, evidenzia il persistente problema abitativo a Milano, con canoni elevati e scarsa corrispondenza tra qualità e costo. Propone incentivi per le famiglie meno abbienti a investire in nuova edilizia da destinare alla locazione, sottolineando l'importanza di coinvolgere la proprietà immobiliare privata nel fornire case in affitto.

Colombo Clerici*

A Milano il problema abitativo permane ed è di proporzioni rilevanti. I canoni di locazione restano molto elevati anche nelle periferie e spesso non c’è alcuna corrispondenza tra qualità abitativa e costo. A soffrirne maggiormente sono due categorie: gli studenti (i fuori sede sono almeno 80mila) e le famiglie meno abbienti. Ma se per i primi sono disponibili soluzioni assai più economiche a meno di un’ora da Milano, per i secondi allontanarsi da Milano vuol dire allontanarsi dal luogo di lavoro, avere meno tempo per la famiglia (che a parole si vuole incoraggiare) e allargare lo strappo del tessuto sociale cittadino. Per troppi anni nel nostro Paese, ci si à dimenticati della Erp, cioè delle case popolari. E il problema attuale origina proprio da qui: si è pensato che potesse supplirvi l’edilizia sociale, e comunque l’edilizia libera opportunamente “indirizzata” dai regimi dei differenziali fiscali (leggasi contratto a canoni concordati) che è sempre una politica di deterrenti e non di incentivi. Per affrontare pienamente il problema abitativo dei meno abbienti, però, non basta limitarsi ad affermare che l’onere comportato dal vincolo del 50% da riservare a edilizia residenziale sociale rende sconveniente l’investimento economico in edificazioni abitative. Il problema è affrontabile incentivando le famiglie ad investire in nuova edilizia da destinare alla locazione. E questo lo può fare la legge nazionale. Infatti la domanda cui bisogna rispondere e della quale ormai tutti si dimenticano è: perché non c’è più nessun privato che investa in alloggi da dare in locazione? Tanto che la quota di questi (tra pubblici e privati) nella nostra città è scesa progressivamente dal 60% degli anni 70 all’attuale 25%. La risposta è che la chiamata della proprietà immobiliare privata ad un ruolo sociale, offrendo case in locazione, va fatta sul piano degli incentivi e non su quello dei deterrenti.

*Presidente Assoedilizia