
Cresce l’Oasi naturalistica "La marcatura dei volatili uno strumento di studio"
di Monica Autunno
Il primo test su un raro esemplare alato in arrivo dalla Siberia, debutta la nuova "stazione di inanellamento" all’Oasi Naturalistica della Martesana. Consentirà attività di ricerca e monitoraggio su ripopolamento e avifauna nel sito naturalistico, oggi oasi Wwf, nato ormai qualche anno fa sulle ceneri della cava di prestito Teem fra Pozzuolo Martesana e Melzo. L’area è già stata teatro negli anni scorsi di attività di rilascio. La nascita della stazione di inanellamento avifauna ha un particolare valore scientifico. "Si tratta - spiegano i volontari dell’Oasi - di una metodologia di studio degli uccelli che consiste in una “marcatura” individuale, svolta nel pieno rispetto della loro incolumità e che non reca danni agli animali, al loro adattamento e alle loro abitudini". Gli uccelli vengono catturati con delle reti apposite, prelevati e messi in sacchetti morbidi. Poi l’inanellamento vero e proprio. "Per prima cosa viene apposto un anello di metallo molto leggero che riporta un codice alfanumerico, identificativo di ciascun esemplare. Si effettuano poi misure biometriche, controllo del piumaggio e pesatura. Infine avviene il rilascio". Un’attività di raccolta dati preziosa su fronti statistico e scientifico.
Le informazioni raccolte verranno via via inviate all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e di qui trasmesse al database internazionale Euring. Il primo inanellamento ufficiale è stato effettuato nei giorni scorsi su un esemplare di "Luì di Pallas", volatile della taiga siberiana, "presenza accidentale" e rarissima: gli avvistamenti in Italia si contano sull’ordine delle poche decine. L’Oasi Naturalistica della Martesana, affidata al Wwf ormai quasi cinque anni fa, è gettonato sito di avvistamento e camminate ecologiche. Lo staff di volontari gestisce il calendario delle visite guidate, che avvengono a cadenza periodica, e sono rigorosamente su prenotazione. I gruppi vengono poi guidati, lungo il perimetro del lago, fra canneti e sentieri, con soste là dove sono posizionati pannelli informativi e dove, ormai da tempo, sono state collocate infrastrutture per l’osservazione e l’avvistamento dell’avifauna. Sin dal primo periodo post recupero e rinaturalizzazione l’area si è dimostrata attivissima sul fronte ripopolamento e le specie si contano a decine.