Craxi e Tangentopoli, lite su strade e piazze a Milano

Il centrodestra vuole una via per l’ex premier e leader Psi. Il M 5S punta sull’ex pm Borrelli. Rizzo chiede una piazza dedicata a Mani Pulite

Bettino Craxi

Bettino Craxi

Milano, 7 febbraio 2020 -  A Palazzo Marino scoppia la guerra della toponomastica sulla figura di Bettino Craxi e gli anni di Tangentopoli. Dopo le due mozioni, presentate in Consiglio comunale dal centrodestra, che chiedono alla Giunta Sala di intitolare una via o un luogo della città all’ex premier e segretario socialista a vent’anni dalla morte, sono spuntate altre due mozioni che vanno in una direzione toponomastica politicamente opposta. La prima, depositata dal Movimento 5 Stelle, chiede di intitolare una strada della città a Francesco Saverio Borrelli, l’ex procuratore capo di Milano negli anni dell’inchiesta Mani Pulite morto lo scorso 20 luglio. La seconda, firmata dal consigliere di Milano in Comune Basilio Rizzo, punta a far dedicare una via o una piazza di Milano proprio a Mani Pulite.

Craxiani e anti-craxiani, garantisti contro giustizialisti, gli uni contro gli altri armati di mozioni. Nessuna delle quattro richieste è stata approvata ed è molto difficile che ciò accada nei prossimi giorni. Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla strada per Craxi. Lunedì in Consiglio le due mozioni firmate da Matteo Forte (Milano Popolare) e Gianluca Comazzi sono state rinviate dopo un dibattito aspro in aula e la richiesta del Partito democratico al sindaco Giuseppe Sala di prendere lui, insieme alla sua Giunta, una decisione su Craxi, magari permettendo l’installazione di una targa in via Foppa 5, dove Bettino visse fino al 1992, che ricordi che il politico socialista è stato "il primo presidente del Consiglio milanese". Sala, però, non ha gradito la strategia del Pd e ha criticato i dem in un post su facebook. Nulla di fatto, almeno per ora.

Ieri pomeriggio, intanto, è iniziata la discussione sulla mozione grillina che mira a un riconoscimento toponomastico per Borrelli. Le scintille non sono mancate. Il caso è delicato. L’ex pm di Mani Pulite, infatti, lo scorso dicembre ha già ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Consiglio comunale e la Giunta, nei mesi scorsi, ha deciso di non dedicare via, piazze o giardini a persone che non siano morte da almeno 10 anni, "una decisione presa in commissione con il parere favorevole di Simone Sollazzo del M5S", ha ricordato ieri in aula l’assessore alla Cultura (con delega alla Toponomastica) Filippo Del Corno. Parole rilanciate dal capogruppo del Pd Filippo Barberis per chiedere ai pentastellati di ritirare la mozione pro-Borrelli "perché un voto contrario, alla luce dell’Ambrogino e della regola dei 10 anni, sarebbe male interpretato". Ma i grillini e i consiglieri di centrodestra, al momento di votare il rinvio della discussione, sono usciti polemicamente dall’aula. La mozione di Rizzo, invece, ieri non è stata discussa, ma chiede di dedicare una via o una piazza a Mani Pulite, "un’esperienza di grande valore civico". Se non ci sarà un’ampia intesa per approvare la mozione, però, Rizzo è pronto a ritirarla.

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