
di Barbara Calderola
Il fattore tempo condanna personale e atleti, il curatore fallimentare del crac Gestisport ha chiesto e ottenuto dal tribunale di Milano la serrata degli impianti, a Carugate chiudono piscina e beauty-farm comunale.
Le strutture secondo la sentenza del 23 dicembre avrebbero dovuto rimanere aperte fino al 31 marzo, ma la situazione è cambiata: dopo una prima ricognizione evidentemente non ci sono le condizioni per andare avanti. "Per il Comune è un danno enorme, siamo scioccati", dicono il sindaco Luca Maggioni e Marco Riboldi, consigliere delegato allo Sport. La crisi innescata dal Covid fra lockdown e attività a singhiozzo trascina nel baratro 500 addetti e collaboratori della cooperativa che ha sede in città, ma che aveva in carico 9 impianti sparsi in Lombardia, nell’hinterland, nel Lecchese, nel Varesotto, nel Pavese. L’inversione di rotta è stata comunicata al personale con un messaggino, o con una e-mail e ha lasciato tutti di stucco, a partire dagli amministratori. Nubi nere si addensano sul futuro di tante famiglie e su quello del Centro di via del Ginestrino sul quale la vecchia amministrazione aveva firmato a garanzia delle opere che il gestore avrebbe dovuto portare a termine una fideiussione da 5 milioni e mezzo di euro. "Stiamo lavorando per fare in modo che le vasche e il centro benessere possano riaprire prima possibile - assicura il primo cittadino - mentre perfezioniamo la ricerca di un nuovo interlocutore che possa subentrare".
La rabbia corre in rete fra chi aveva pagato i corsi e ora si ritrova con un credito che non sa come recuperare e chi pensa quanto ci vorrà per tornare a fare attività fisica dopo questa tegola. "Confidiamo nella comprensione di tutti, stiamo facendo quanto è in nostro potere per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile - ribadisce Maggioni -. Contavamo sui tre mesi di esercizio provvisorio inizialmente concessi. Siamo perfettamente consapevoli del disappunto e dei disagi delle migliaia di appassionati e dei lavoratori ai quali garantiamo massimo impegno e determinazione nella risoluzione del problema". I centri coinvolti, Merate, Oggiono, Gorla Minore, Jerago, Bresso, Lainate, San Donato e Voghera oltre a Carugate si sono messi in contatto per valutare come affrontare la situazione.