
Covid
Molte persone sopravvissute a forme più o meno gravi di Covid soffrono di pesanti strascichi della malattia anche dopo la guarigione. Disturbi di memoria e attenzione, insonnia, cefalea e astenia. Non è ancora ben chiaro il motivo per cui persistono i sintomi: la malattia è nuova e il mondo scientifico la sta studiando per la prima volta.
Confidando nell’azione preventiva della vaccinazione, la sfida per il futuro sarà quella di valutare i possibili danni a distanza dell’infezione. "La pandemia da Covid 19 è un’attuale emergenza medica e socioeconomia – spiega il neurologo dell’Asst Rhodense, Franco Grassi (nella foto) –. Il coronavirus per infettare le cellule del nostro organismo riconosce come porta d’ingresso un recettore la cui localizzazione nei tessuti è diffusa e ciò rende ragione di come nessun organo vitale del nostro corpo sia risparmiato".
"Benché i polmoni rappresentino il bersaglio primario dell’infezione – prosegue Grassi – l’apparato cardiovascolare e il sistema nervoso sono due altri importanti coprotagonisti sia della fase acuta della malattia che di quella cronica. Nella fase acuta è stato osservato un ampio spettro di malattie a carico del sistema nervoso: dall’ictus, all’encefalite, successiva a ingresso diretto del virus nel cervello, fino a una patologia infiammatoria delle radici dei nervi periferici caratterizzata da paralisi motoria progressiva".
Il monitoraggio dei guariti e la sensibilizzazione su tali problematiche sono considerati nel mondo scientifico il problema emergente a cui destinare risorse.
Monica Guerci