Covid, 17 condannati per la rivolta in carcere

Pene fra 4 mesi e 2 anni e mezzo: disordini scoppiati a Opera dopo la sospensione dei colloqui

Covid, rivolta in carcere

Covid, rivolta in carcere

Milano, 26 febbraio 2021 - Sono arrivate le prime sentenze, nella serie di procedimenti aperti dopo le rivolte scoppiate nella prima fase dell’emergenza sanitaria nelle carceri lombarde, sfociate in disordini e devastazioni. Dodici condanne con rito abbreviato e cinque patteggiamenti. Pene comprese fra 4 mesi e 2 anni e 6 mesi di reclusione per i 17 imputati, nel marzo scorso detenuti nel carcere di Opera, accusati a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e incendio. Lo ha deciso il gup di Milano Daniela Cardamone, a seguito dell’inchiesta coordinata dal capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili e dal pm Enrico Pavone. Il giudice ha anche mandato a processo altri quattro detenuti con prima udienza fissata per l’11 maggio. Le indagini, condotte dalla polizia penitenziaria, avevano portato inizialmente a 92 denunce e, dopo la chiusura delle indagini a luglio scorso, era arrivata la richiesta di processo per 22 (una posizione è stata poi stralciata). Tra le contestazioni a carico di alcuni detenuti anche quelle di aver tentato "di sfondare" un cancello di una sezione del carcere e di aver minacciato "di morte" alcuni agenti della polizia penitenziaria. E i detenuti il 9 marzo avrebbero anche provocato "un incendio" dando fuoco a materassi, distruggendo sedie e tavoli. In quei giorni di emergenza Covid varie rivolte erano scoppiate in diverse carceri italiane. Sono stati condannati a pene tra un anno e 8 mesi e 2 anni e mezzo i tre imputati accusati anche di incendio, mentre per gli altri pene tra 1 anno e 2 mesi e 1 anno e 1 mese e 4 mesi per il detenuto imputato solo per danneggiamento.

Nell’ambito del procedimento con al centro la rivolta a San Vittore, altri 12 detenuti sono accusati a vario titolo di sequestro di persona, devastazione, lesioni personali e rapina. Durante i disordini, scoppiati dopo la sospensione dei colloqui con i familiari, agenti sarebbero stati anche aggrediti per sottrarre loro le chiavi dei reparti. Uno, secondo l’accusa, sarebbe anche stato minacciato con una lametta. Anche il carcere di Bollate fu teatro di disordini, scoppiati pure in altri penitenziari lombardi. Sono 99 i detenuti indagati per la rivolta scoppiata la sera dell’8 marzo 2020 nel carcere di Torre del Gallo a Pavia, la prima struttura al centro della rivolta.  

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