Cospito, sit-in al Beccaria Slogan e urla al megafono

Un gruppetto di anarchici si è radunato fuori dal carcere minorile . Saluti ai detenuti poi fischi e petardi. Terza mobilitazione in quattro giorni

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di Marianna Vazzana

Uno striscione nero "Contro il 41 bis per un mondo senza galere. Libertà per tutte e tutti". Accanto, un gruppo di poco più di 20 manifestanti. È il presidio di solidarietà per Alfredo Cospito andato in scena ieri pomeriggio fuori dal carcere minorile Beccaria. Terza manifestazione anarchica in quattro giorni dopo il corteo (non autorizzato) di giovedì pomeriggio in stazione Centrale e il raduno di sabato fuori dal carcere di Opera al quale hanno partecipato in 350. Ieri una militante ha urlato al microfono il motivo della mobilitazione, ricordando che "lo sciopero della fame di Alfredo Cospito contro il regime del carcere duro va avanti da 109 giorni". Il 55enne abruzzese esponente della Federazione anarchica informale, che da qualche giorno ha deciso di rifiutare anche gli integratori, è stato trasferito lunedì scorso nel padiglione Servizio assistenza integrata del carcere di Opera ed è monitorato dal personale sanitario: se le sue condizioni di salute dovessero precipitare verrà trasferito nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo. Anche se Cospito resta fermo nell’intenzione di non essere alimentato artificialmente. Sempre al microfono sono stati menzionati i tentativi di rivolta nel penitenziario minorile e la maxi fuga di 7 detenuti il giorno di Natale, poi rientrati o catturati. Con musica e petardi, i manifestanti hanno cercato di attirare l’attenzione dei giovani detenuti, che però erano stati spostati in un’altra ala della struttura. "Ciao raga, speriamo che riusciate a sentirci. Oggi non vi vediamo più affacciati alle grate di questo carcere di m... Immaginiamo che vi abbiamo spostati. Speriamo che le nostre voci vi arrivino come anche la musica". Il raduno si è poi sciolto con fischi e saluti. Non ci sono state tensioni durante il presidio che era stato già annunciato prima dell’arrivo di Cospito a Milano. Giovedì, un operatore televisivo era stato colpito da un fumogeno; sabato, invece, si era scatenata una pioggia di sassi, fumogeni e petardi verso gli agenti della penitenziaria. Per fortuna, nessun ferito.

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