NICOLA PALMA
Cronaca

Cospito: pronto a morire per il 41 bis Gli anarchici davanti alla sede di FdI

L’ideologo del Fai-Fri: "La mia fine porrà un intoppo a questo regime". Presidio in corso Buenos Aires .

Cospito: pronto a morire per il 41 bis Gli anarchici davanti alla sede di FdI

di Nicola Palma

"Oggi sono pronto a morire per fare conoscere al mondo cos’è veramente il 41 bis". Alfredo Cospito non arretra. E in una lettera, scritta prima del trasferimento da Sassari a Opera e resa nota ieri dal suo difensore Flavio Rossi Albertini nel corso di una conferenza stampa in Senato, l’ideologo del Fai-Fri in sciopero della fame da 134 giorni rilancia la battaglia contro il carcere duro.

"Il più grande insulto per un anarchico – ha scritto il cinquantacinquenne – è quello di essere accusato di dare o ricevere ordini. Quando ero al regime di alta sorveglianza, avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini ma articoli per riviste anarchiche, mi era permesso di leggere quello che volevo, di evolvere. 750 persone lo subiscono senza fiatare". Nel documento, Cospito si dice "convito" che la sua "morte porrà un intoppo a questo regime e che i 750 che subiscono da decenni il 41 bis possano vivere una vita degna di essere vissuta, qualunque cosa abbiano fatto". La conclusione: "Amo la vita, sono un uomo felice, non vorrei scambiare la mia vita con quella di un altro. E proprio perché la amo non posso accettare questa non vita senza speranza". Le condizioni di salute del detenuto restano "stazionarie": "È tenace, determinato ad andare avanti e infatti ha deciso di sospendere integratori, potassio e zucchero", ha aggiunto Rossi Albertini. Che ha confermato l’intenzione di fare ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo: "Riteniamo che esistano diversi profili da portare a Strasburgo. Stiamo analizzando la possibilità di richiedere un provvedimento di urgenza". L’istanza potrebbe essere presentata la prossima settimana: "Stiamo studiando le pronunce della Corte su questo tema, faremo le nostre valutazioni, ma il percorso è tracciato, visto che dopo il no della Cassazione le strade in Italia sono finite". Intanto, non si ferma la mobilitazione anarchica per il cinquantacinquenne, riportato lunedì nel padiglione del Servizio di assistenza intensificata del penitenziario di Opera dopo i sedici giorni trascorsi nel reparto di medicina protetta dell’ospedale San Paolo. Dopo l’assemblea di ieri pomeriggio in Statale, alla quale hanno partecipato una cinquantina di persone (che poi si sono allontanate alla spicciolata), oggi alle 18, come annunciato sul profilo Facebook del circolo Galipettes di Corvetto, andrà in scena un presidio in corso Buenos Aires 15, davanti alla sede milanese di Fratelli d’Italia. Nel volantino intitolato "Stato assassino", in cui il tema del 41 bis viene associato a guerra, lavoro e migranti, il nome del partito della premier Giorgia Meloni è scritto capovolto.

Le previsioni della vigilia parlano di numeri contenuti. Polizia e carabinieri presidieranno in forze la zona: il luogo scelto per l’iniziativa e l’orario di punta per il traffico portano a pensare che eventuali tentativi di muoversi in corteo verranno bloccati sul nascere o comunque limitati a brevissimi tragitti. "Non ci faremo intimidire né trascinare in questa spirale. Difenderemo l’Italia, lo Stato e le istituzioni con la forza delle nostre idee e della nostra libertà", la reazione dell’europarlamentare di FdI Carlo Fidanza. "Ci dispiace solo perché potranno creare un po’ di problemi al traffico di corso Buenos Aires, ma saranno al massimo in cinquanta", ha aggiunto il deputato Riccardo De Corato.