FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Cortile conteso con i Papalia Il Comune torna alla carica

Via all’appello, chiesta la sospensione della sentenza che consente l’uso a entrambi. Il sindaco: se la Corte ci darà ragione abbiamo diversi progetti per questo immobile

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di Francesca Grillo

Sarà il giudice che esaminerà l’appello del Comune a decidere, di conseguenza, le sorti dell’immobile confiscato di via Nearco. Per comprendere la vicenda, bisogna fare un passo indietro a qualche giorno fa, all’esito di una questione che va avanti da oltre cinque anni. Si tratta della decisione del Tribunale di consentire l’uso del cortile comune alla famiglia Papalia. La porzione esterna, infatti, non era stata oggetto della confisca quando metà della villetta era stata sequestrata alla famiglia di ‘ndrangheta. Nell’altra metà, ha continuato a vivere la proprietaria, Adriana Feletti, con suo marito, il boss Rocco Papalia.

È stata proprio Feletti a far causa al Comune per ottenere l’utilizzo di quel cortile conteso. Il giudice le ha dato ragione, costringendo il Comune ad aprire i cancelletti che ne impedivano l’accesso. Ma il sindaco Rino Pruiti, che subito aveva espresso rammarico per la decisione della Magistratura, pur rispettandola, ha deciso di provare il tutto per tutto: il Comune farà appello, chiedendo la sospensione della sentenza. "Per l’ennesima volta - spiega Pruiti - ho inviato una richiesta di aiuto all’Agenzia dei beni confiscati e al Prefetto di Milano con cui ho un appuntamento nei prossimi giorni. La Giunta darà mandato al nostro avvocato di impugnare la sentenza civile che ci costringerebbe a condividere con la famiglia Papalia lo spazio del cortile di via Nearco. Con il ricorso - ancora il sindaco -, chiederemo alla Corte d’Appello anche di sospendere subito la sentenza in modo da poter continuare a gestire il bene". Ed ecco il bivio: "Se la Corte ci darà ragione - chiarisce Pruiti - abbiamo già in mente alcuni importanti progetti da realizzare in questo immobile dal significato così importante e simbolico, in modo che resti un presidio di legalità: pensiamo di creare alloggi per le forze dell’ordine, di dare una sede all’Associazione Nazionale Carabinieri che aprirà a breve una sezione proprio a Buccinasco e dare vita ad altri progetti di carattere sociale. Nella malaugurata ipotesi che dovessimo soccombere in tribunale, chiederò immediatamente al consiglio comunale di deliberare la restituzione del bene allo Stato.