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8 marzo, a Milano corteo degli studenti contro la guerra e la violenza di genere

Imbrattata una sede di Unicredit e un negozio di Zara. Flash mob davanti all'Assolombarda

8 marzo, corteo a Milano

Milano, 8 marzo 2022 - "Make school, not war". E' questo lo slogan urlato, anche in russo, dai partecipanti al corteo transfemminista - circa un migliaio contro la guerra organizzato dagli studenti per la Giornata internazionale della donna.

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Partiti da largo Cairoli, i manifestanti, tra cui gli studenti del Coordinamento dei collettivi studenteschi, gridano contro il conflitto in Ucraina ed espongono cartelli e  striscioni tra i quali quelli con le frasi 'stop war fermate la guerra' e 'feminist antiwar resistance'. Inoltre, chiedono il disarmo di tutti gli eserciti, lo stop ai fabbricanti di armi, ma non mancano gli slogan contro la violenza sulle donne e i tagli all'istruzione.  "La formazione e l'istruzione sono la migliore arma per combattere e opporsi a quel sistema patriarcale che promuove la cultura della guerra e della violenza su cui si basa il modello di scuola che ci troviamo davanti. Vogliamo una scuola e una societa' libera da ogni forma di oppressione", sostengono le ragazze i ragazzi del coordinamento dei collettivi studenteschi.

8 marzo, corteo a Milano
8 marzo, corteo a Milano

Durante la sfilata, un gruppo di studenti è salito sopra una pensilina del tram e ha acceso alcuni fumogeni color arcobaleno come simbolo della pace.  Dopo aver raggiunto piazzale Cadorna, i partecipanti al corteo si sono fermati per alcuni minuti davanti ad uno sportello UniCredit, accusando l'istituto di finanziare la guerra. Qui, le vetrate sono state imbrattate e sono stati appesi volantini con la scritta 'lo stupro è un'arma di guerra'.

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Giunti in via Torino, fino quasi ad entrare in contatto con la manifestazione dei Cobas diretta in piazza San Babila, gli studenti hanno preso di mira la catena di abbigliamento Zara. Di fronte alle vetrine del negozio di via Torino è infatti stato scaricato del letame.  Dopo pochi minuti, in piazza Duomo, alcune studentesse hanno scritto 'stop war' sul proprio corpo per simboleggiare la loro contrarietà alla guerra e la riappropriazione del proprio corpo. Di fronte alla sede di Assolombarda, un gruppo di manifestanti bendate e con il dito puntato verso gli uffici della sede milanese di Confindustria, sulle note del canto sudamericano 'El violador eres tu' hanno inscenato una sorta di flash mob per protestare contro la vendita delle armi e l'attuale sistema di alternanza scuola-lavoro, esponendo lo striscione 'Le nostre vite valgono più dei vostri profitti'. Il corteo si è poi concluso ai Giardini della Guastalla a due passi dal Tribunale.

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Alle 18 e' prevista un'altra manifestazione promossa dal collettivo "Non una di meno" con la partenza del corteo in piazza Duca d'Aosta e l'arrivo in piazza Duomo.