Corteo 25 Aprile Milano, torna la manifestazione tra polemiche sull'Ucraina e tensioni

Attese decine di migliaia di persone in marcia da Porta Venezia a piazza del Duomo. Il presidente Pagliarulo: "Non siamo equidistanti, stiamo con gli aggrediti"

I vessilli degli ex deportati a una manifestazione del 25 Aprile

I vessilli degli ex deportati a una manifestazione del 25 Aprile

Milano - Fare memoria della Liberazione dal nazifascismo, manifestare per fermare le guerre e costruire un futuro di libertà e di pace. Queste in estrema sintesi le parole d'ordine della manifestazione nazionale che si terrà a Milano lunedì 25 aprile e che con ogni probabilità riporterà decine di migliaia di persone a marciare insieme da Porta Venezia a piazza del Duomo dopo due anni di divieti per il Covid.  Una manifestazione su cui grava la tragedia dell'invasione russa dell'Ucraina e le polemiche per le "dichiarazioni ambigue" (secondo alcuni) sul conflitto rilasciate nei giorni (e negli anni) scorsi dal presidente nazionale dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo.

Pagliarulo che ha più volte respinto ogni accusa ("Non siamo mai stati equidistanti: siamo dalla parte degli aggrediti contro gli aggressori, come abbiamo detto alle 9 di mattina del 24 febbraio, poche ore dopo l'invasione") e che lunedì pomeriggio sarà in corteo e poi sul palco allestito in piazza Duomo, insieme con il suo omologo milanese, Roberto Cenati, il sindaco Giuseppe Sala, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, il presidente dell'Aned, Dario Venegoni, e una cittadina ucraina che racconterà il dramma che sta vivendo il suo Paese. Per l'Anpi (e la comunità ucraina attesa numerosa al corteo) la sua presenza è un "segno tangibile della solidarietà con la lotta di resistenza contro l'aggressione della Russia". 

Che peso avranno sulla manifestazione milanese le settimane di polemiche sulle parole di Pagliarulo, con le critiche, i distinguo e le prese di distanza da parte di alcuni esponenti della sua associazione e del centrosinistra, e gli attacchi dalla destra (con il vecchio leitmotiv che "l'Anpi non ha più senso e va rottamato"), è da vedere. Difficile che la "piazza storica" del 25 aprile contesti l'Associazione partigiani, ma è possibile che lo faccia qualche sua componente di estrema sinistra (come chi insulta la Brigata Ebraica perché sfila con la bandiera con la stella di David) o al contrario, qualche manifestante "liberale" che si mette a sventolare vessilli blu con la rosa dei venti della Nato in una "sfida" con quelli arcobaleno.

Di certo non saranno percepite come divisive le bandiere ucraine che, come quelle italiane, saranno tante e disseminate lungo tutto il serpentone che attraverserà il centro città a partire dalle 14.30. "Milano contro la guerra" invita a portare un drappo bianco per dire che "fermare le guerre e la corsa agli armamenti è l'unico modo per costruire un futuro di pace".  Nelle ultime ore, sui social, nei collettivi e nelle riunioni preparatorie per la festa del 77esimo anniversario della Liberazione, c'è anche chi sostiene che "questo attacco frontale scatenato in modo strumentale contro l'Anpi e in generale contro le istanze pacifiste" otterrà il risultato opposto a quello sperato.

Quale? "Compatterà chi sfila in nome della Resistenza e chiede la pace". Tra questi, anche chi in passato ha espresso posizioni critiche contro l'Associazione dei partigiani, come alcune realtà antagoniste. L'augurio di "una manifestazione unitaria e pacifica", è stato ripetuto in questi giorni dal presidente dell'Anpi milanese, Cenati e per prevenire ogni sorta di provocazione e tensione, l'organizzazione ha rafforzato il proprio servizio d'ordine. Massimo l'impegno della questura per garantire uno svolgimento sereno dell'evento.

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