MAURO CERRI
Cronaca

Corsa contro il tempo per l’Ecobonus al 110%

Nel quartiere San Siro il primo condominio a tagliare il traguardo "Prorogate la scadenza"

di Mauro Cerri

"Abbiamo speso una cifra risibile per un intervento straordinario che cambierà radicalmente il nostro palazzo". A dirlo sono i condomini di via Ottoboni 26, zona San Siro, i primi a Milano a tagliare il traguardo dell’Ecobonus 110%. I lavori per la sostituzione della caldaia e la realizzazione del cappotto termico sono stati approvati dall’assemblea una settimana fa, insieme alla cessione del credito d’imposta a un colosso dell’energia. È quest’ultima la grande novità del Decreto Ristori, che punta a rilanciare il settore dell’edilizia tramite la detrazione fiscale dell’intero valore dell’intervento più il 10% in cinque anni, cedibile all’impresa che realizza l’opera o a soggetti terzi, come istituti di credito o general contractor, come nel caso di via Ottoboni. Qui le famiglie sborseranno in solido poche migliaia di euro a fronte di un restyling da oltre 400mila che frutterà notevoli risparmi in bolletta.

"L’edificio - spiega Giorgio Donzelli, dello studio di amministrazioni condominiali Donzelli e Criscuoli - guadagnerà due classi energetiche, l’upgrade necessario per accedere all’incentivo". Se la sostituzione dell’impianto termico e il nuovo cappotto sono gli interventi trainanti, a questi sono agganciabili opere secondarie ma sempre finalizzate alla riduzione degli sprechi. "Siamo di fronte a una misura che potrebbe cambiare il volto delle nostre città e la vita di tante persone - sottolinea Donzelli - nel rispetto della trasparenza e delle regole". Circostanza non proprio scontata nella terra dei condoni. A certificare la congruità dei costi, l’assenza di abusi edilizi pregressi e l’effettivo miglioramento energetico è un professionista chiamato a vigilare prima, dopo e in corso d’opera.

Ora, le vere e grandi incognite sono rappresentate dal tempo e dalla pandemia. "Le detrazioni sono state prorogate a fine 2022 con avanzamento lavori al 60% entro giugno dell’anno prossimo: a queste condizioni, solo pochi ce la faranno. In via Ottoboni - esemplifica l’amministratore - era già stata richiesta la diagnosi energetica dello stabile e non sarà necessario ottenere il permesso per l’occupazione del suolo pubblico perché il cantiere è interno. Ma si tratta di un’eccezione. In tutti gli altri casi dovremo rivolgerci al Comune che impiega anche sei mesi per rilasciare il via libera. Prima della pandemia, bastava la metà del tempo. Anche le assemblee condominiali vanno generalmente a rilento perché devono essere fatte a distanza".

Così, mentre sulle scrivanie degli amministratori condominiali i dossier sull’Ecobonus 110% iniziano a sovrapporsi, l’appello si fa chiaro: "I termini vanno prorogati oltre il 2022, altrimenti rischiamo di perdere un’occasione senza precedenti".