REDAZIONE MILANO

Tumori, il monito dello Ieo: "Riprenda subito la prevenzione o rischiamo un'epidemia"

Dopo lo stop a diagnosi precoce e screening imposta dall'emergenza coronavirus

Il professor Roberto Orecchia

Milano, 19 giugno 2020 - Dopo i giorni più difficili dell'epidemia di Covid-19 in Italia e il lockdown che ha congelato il Paese, c'è un "tema scottante" che non si può ignorare: "L'impatto indiretto del virus in oncologia, soprattutto per lo stop alla diagnosi precoce e agli screening, che sono il fondamento della guaribilità dei tumori".

E' il monito del direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, Roberto Orecchia, e degli oncologi dell'Irccs, scelto dall'American Society of Clinical Oncology (Asco) per la divulgazione in Italia dei contenuti del suo importante convegno annuale di Chicago, quest'anno svolto in modalità virtuale. L'appello è: "La prevenzione riprenda subito, per evitare una nuova epidemia di tumori". "Dobbiamo immediatamente impegnarci a recuperare le visite e gli esami, oltre che le terapie non effettuate nei mesi Covid - dice Orecchia - Bisogna intervenire subito perché, se non abbiamo potuto schivare l'inevitabile impatto del virus, ora possiamo però limitarlo. In questo processo conta l'organizzazione degli ospedali e dell'assistenza territoriale, ma conta anche la percezione della popolazione. Il rischio cancro c'è, ma a differenza di quanto avviene per i virus sconosciuti, sappiamo come difenderci. Quindi il nostro appello agli italiani è: tornate alla prevenzione, alle visite, agli ospedali, con urgenza, ma con serenità".

Lo Ieo affronta il nodo prevenzione e diagnosi perse alla vigilia dell'appuntamento virtuale 'Best of Asco - Asco20 Virtual', organizzato sul web per sabato 20 e domenica 21 giugno e rivolto a tutta la comunità degli oncologi clinici italiani. Anche perché i dati legati all'emergenza sono impietosi: "In Italia, dove si fanno circa 1.000 diagnosi di cancro al giorno, le stime di Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) valutano dalle 24mila alle 30mila diagnosi in meno nei mesi del lockdown. Per quanto riguarda gli screening la situazione dei ritardi è altrettanto seria", evidenzia Orecchia che è responsabile scientifico dell'incontro al via domani, insieme al direttore della Divisione nuovi farmaci e terapie innovative, Giuseppe Curigliano.