
Moira Basile nel locale Elite
Milano, 27 febbraio 2020 - «Ci ho pensato e ripensato. Ma poi alla fine mi sono detta che serviva dare un segnale positivo in questo momento di difficoltà. E, mi sono fatta coraggio, ho tirato su la saracinesca del mio bar". Moira Basile è al suo primo giorno di lavoro, da titolare, dietro il bancone del suo “Elite“ in via Gentile Bellini, angolo Vespri Siciliani, nel cuore di GiaLo (GiambellinoLorenteggio). Intorno c’è un deserto, l’istituto comprensivo Nazario Sauro (comprende la media Rinascita e la materna Soderini) dall’altro lato della strada è chiuso, così pure la scuola internazionale, dall’altro lato della strada.
E al mercato del mercoledì ci sono poche bancarelle. C’è silenzio, i negozi sono vuoti, più o meno come nel resto della città. Molti esercizi qui hanno già chiuso da un pezzo per via della M4. Per chi è rimasto gli affari sono scarsi al tempo del coronavirus. "Ho deciso di andare controcorrente, ci credo molto - racconta Moira -. Dobbiamo tutti avere più fiducia. Passerà questo momento. Sono stata sommersa da tante manifestazioni di affetto da parte dei residenti, mi hanno regalato fiori e sorrisi. Questo è un bar di quartiere, che ho arredato con passione, ho scelto i pezzi uno ad uno nei mercatini e altri li ho fatti realizzare da artigiani emiliani. E il bagno, il bagno l’ha visto? Ci tengo particolarmente, ha le pareti green". Fra un caffè e un biscotto, Moira saluta i clienti e i clienti pure si salutano fra loro. E pare, quasi, solo per un attimo, di dimenticare il virus. Resta solo il contagio emotivo, benefico.